Pesticidi: non far mangiare agli altri quello che tu non mangeresti!
Quanti pesticidi ci sono in frutta e verdura?
Gli agricoltori che coltivano con il metodo convenzionale sostengono che non si possa produrre senza l’uso della chimica di sintesi, mentre gli agricoltori che utilizzano il metodo di coltivazione biologico dicono che con la chimica i terreni perdono la loro capacità produttiva. Qui entra in campo il consumatore che rifiutando gli alimenti nocivi per la propria salute spezza l’ago della bilancia.
Sì, spezza, perché il consumatore può mettere in crisi l’uno e l’altro dato che vuole frutta e verdura bella, ma anche sana. Purtroppo i primi la fanno bella ma contaminata, i secondi la fanno sana ma spesso brutta.
I consumatori, sempre più attenti a ciò che mangiano e alle note conseguenze per la propria salute chiedono: dove comprare frutta e verdura senza pesticidi? Quanti pesticidi ci sono in frutta e verdura? Dunque gli agricoltori sono costretti a chiedersi: come eliminare i residui di pesticidi dai prodotti agricoli? Ed infine i commercianti di quei prodotti agricoli, soprattutto la grande distribuzione organizzata (GDO) sollecitata dai consumatori, hanno iniziato a controllare i residui di prodotti fitosanitari bloccando gli approvvigionamenti di quei prodotti agricoli. Ecco, la filiera della contaminazione è al completo, avvelenatori ed avvelenati si contendono la via!
Qualità e sicurezza alimentare: non far mangiare agli altri quello che tu non mangeresti!
In questo duello ognuno recita i suoi dettami su qualità e sicurezza, due aspetti strettamente correlati ed oggi più che mai importanti per produzioni agroalimentari sane, sicure e nutrienti, ottenute nel pieno rispetto dell’ambiente. Recitano, appunto. E bisogna dire che non sono certo le certificazioni la soluzione, bisogna invece partire dalla base ossia dalla coscienza di chi produce. Ci sono agricoltori che sanno e coltivano diversamente quello per vendere e quello per il proprio consumo. Non far mangiare agli altri quello che tu non mangeresti! Ci sono agricoltori che non sanno, e andrebbero informati e formati.
Frutta e verdura con residui di pesticidi oltre il limite
Nel contesto della sicurezza alimentare il nodo fondamentale è rappresentato dall’uso della chimica e dal relativo controllo dei pericoli chimici. Se la normativa vigente ha da un lato portato ad un restringimento sostanziale nell’uso dei pesticidi in agricoltura, dall’altro lato si sa che manca una regolamentazione specifica rispetto al problema del simultaneo impiego di più pesticidi sullo stesso prodotto agricolo.
Infatti, il problema della multiresidualità, ossia dell’azione sinergica di queste sostanze che determina un’inevitabile ricaduta sulla salute dell’uomo e dell’ambiente, non può più essere trascurata e nemmeno affrontata con qualche tipo di ridimensionamento. In sostanza non è più pensabile di svuotare l’acqua con un cucchiaio dalla barca che affonda. Dove il cucchiaio sono le risorse utilizzate e la barca è il nostro pianeta.
Un’inevitabile ricaduta
Gli effetti della tossicità da accumulo di sostanze nocive deleterio per la salute umana, finora inutilmente tenuti nascosti e minimizzati, hanno generato una reazione avversa nei consumatori dai quali si origina una richiesta sempre crescente di prodotti ottenuti senza l’utilizzo della chimica, comunemente tradotta in “no pesticidi nel piatto”.
Come eliminare i residui di pesticidi dai prodotti agricoli?
Servirebbero politiche migliori per arrivare ad un sistema alimentare mondiale produttivo, sostenibile e resiliente, che non si limitino al “chilometro zero” basato soltanto sul raccorciamento delle distanze anziché sulla necessità di ridurre l’apporto di anidride carbonica e di fornire al consumatore un prodotto sostenibile e ambientalmente utile.
Servirebbero politiche migliori che però, come detto sopra, possono nascere innanzitutto da una coscienza personale, quella consapevole delle conseguenze di decisioni e scelte che inevitabilmente generano conseguenze su tutti. Sì, servirebbero, perché mentre aspettiamo che gli esperti di pesticidi dell’EFSA valutino l’azione dei pesticidi su organi, tessuti e sistemi riproduttivi, al fine di stabilirne gli LMR, il regolamento che disciplina l’immissione di pesticidi sul mercato stabilisce che questi non dovrebbero avere effetti nocivi, inclusi gli effetti cumulativi, sugli esseri umani.
Servirebbero politiche migliori anche più compiutamente riguardo alla tecnologia Mendini, che non solo risolverebbe la diatriba tra produttori convenzionali e biologici, ma come dichiarato da un nostro fan ”garantirebbe una leadership globale nel campo dell’innovazione in più settori”.