Pesticidi in Trentino, la risoluzione del problema
Si ritorna a discutere in questi giorni sul problema “Pesticidi in Trentino”.
Una cosa è certa: l’ambiente è un sistema aperto. Non ci sono confini tra terra, acqua ed aria e dallo stato di salute di queste matrici ambientali dipende anche la nostra salute. Questo vale anche per il Trentino, nolente o dolente. Indipendentemente dal fatto di essere secondi dopo il Veneto nell’impiego di prodotti fitosanitari per ettaro o dalla vendita fuori regione di una parte di pesticidi acquistati dai rivenditori.
Questa volta dobbiamo chiederci: anni di immissione di molecole tossiche nell’ambiente, provenienti dall’utilizzo di prodotti fitosanitari e non solo, che tipo di accumulo possono aver generato e con quali conseguenze?
La risposta è nell’aumento di tumori, autismo e Parkinson, abortività spontanea, malformazioni, danni al neuro-sviluppo con calo del quoziente cognitivo, tutti documentati.
Inquinamento, bersaglio finale
In qualche articolo è scritto “Si valuta che sul bersaglio finale che queste sostanze colpiscono arriva solo lo 0,1% della sostanza irrorata: tutto il resto si disperde.” Ma dove si disperde, se non nell’ambiente … di cui facciamo parte!
Dunque, il problema dei pesticidi in Trentino è solo una questione economica oppure è anche una questione di cultura?
In tal senso, ancora nel 2002 un agricoltore della Val di Non che utilizzava i nostri fertilizzanti disinquinanti ci chiese (ma non fu l’unico) cosa c’entrasse il terreno con la pianta. Trovava strano, insomma, che lo stato di salute del suo frutteto dipendesse dal terreno. Ci fece un lungo elenco dei cosiddetti fitosanitari o pesticidi che dir si voglia, quelli che in genere si irroravano nei campi, rispettando i limiti di legge (di questo si vantava).
Purtroppo, il limite di legge riguarda tutt’ora ogni singolo prodotto, ma non considera l’insieme dei prodotti impiegati … e nemmeno l’accumulo!
Trascorsi vent’anni, dovendo consultare la cartella clinica familiare di quell’agricoltore così come quella di tanti altri, cosa troveremmo?
In Val di Non, Melinda vanta più di 4.000 famiglie conferenti; tutte hanno lo stesso problema: l’esposizione ad un livello di inquinamento agricolo che non risparmia nessuno.
Pesticidi in Trentino, la risoluzione del problema
E’ evidente il grande sforzo di proteggere la nostra regione da insinuazioni fondate. Da un lato si scarica sul bacino padano lo stato di salute delle nostre acque, dall’altro lato ci si chiede come migliorare il rapporto tra agricoltura e salute. Intanto la risoluzione del problema è sempre più urgente. Come migliorare il rapporto tra agricoltura e salute riguarda il diritto alla vita di ogni essere.
Ecco allora “BioAksxter® per una vita migliore” che non è semplicemente un pay-off, ma lo sforzo fondato e teso da quasi 20 anni proprio da una azienda trentina verso l’agricoltura e l’ambiente.
E’ stato ampiamente dimostrato che la tecnologia disinquinante BioAksxter® abbatte i residui da fitofarmaci, disinquinando il terreno, le colture ed i frutti. La sua azione partendo dal contesto agricolo interessa l’intero ambiente.
Si dice di voler proteggere gli utilizzatori dei prodotti fitosanitari e la popolazione interessata; tutelare i consumatori; salvaguardare l’ambiente acquatico e le acque potabili; conservare la biodiversità e tutelare gli ecosistemi. Questi sono certamente traguardi primari, ma difficilmente raggiungibili limitandosi a promuovere l’applicazione della difesa integrata, dell’agricoltura biologica e di altri approcci alternativi.
E’ dovere della nostra cara Provincia Autonoma di Trento mettere mano, velocemente, ad un progetto di disinquinamento in grado di restituire un ambiente effettivamente sostenibile, dato che la tecnologia di AXS M31 esiste e lo consente. Si intende che tecnologia e scienza, da sole non vanno da nessuna parte se non ci sono collaborazione e volere. Il volere è potere. Se si vuole, siamo ancora in tempo a dare un futuro al futuro.