Nuovo impianto di un frutteto o di un vigneto
Nella realizzazione di un nuovo impianto di un frutteto o di un vigneto è necessario seguire alcune fasi per evitare di pregiudicare l’intera vita dello stesso e di conseguenza il reddito futuro. Forma di allevamento, densità di impianto, potatura di allevamento e di produzione sono i principali aspetti da tenere in considerazione per realizzare un nuovo frutteto.
La realizzazione di un impianto frutticolo è un investimento molto oneroso. Quando l’agricoltore rinnova o costituisce l’impianto di un frutteto o di un vigneto è certo solo dei costi. Investe, ma non è sicuro di ottenere quello che gli è stato prospettato, perché
- le piante faticano ad attecchire;
- impiegano troppo tempo a radicare;
- attraversano una fase iniziale di stress che limita lo sviluppo dell’apparato fogliare e degli organi vegetativi.
L’incompleta maturazione del legno e delle gemme accentua i danni da freddo e causa una minor produzione nel secondo anno. Le ripercussioni sul sistema autoimmunitario della pianta favoriscono il contagio da parte dei patogeni presenti nel suolo dalla coltura precedente, che puntualmente minano l’impianto del frutteto proprio quando inizia a produrre; si manifestano marciumi, morie, gravi patologie e il rimpiazzo delle fallanze è solo un costoso palliativo perché anche con le nuove piante il copione si ripete.
Così l’agricoltore anziché ammortizzare in breve tempo gli investimenti impegnati per il nuovo impianto di un frutteto, dopo alcuni anni si rende conto di quanto siano regredite le caratteristiche genetiche e che quella varietà è ormai superata; insomma, l’impianto è da rifare.
Giovane impianto di vite coltivato con BioAksxter®
Tutto questo deve tenere conto anche della durata media degli impianti arborei (pluriennali), che nelle specie arboree più comuni è di:
- 10 – 15 anni (pesco).
- 15 – 20 (melo, pero e vite).
- 30 – 40 anni (agrumi).
- 50 anni e oltre (olivo).
In realtà, se eseguito e gestito a regola d’arte, molto spesso la struttura di un impianto frutticolo può essere utilizzata per un altro nuovo impianto che verrà in successione. Ma allora come fa il frutticoltore o il viticoltore ad essere certo che i nuovi impianti saranno redditizi?
⇒DISPORRE DI UN TERRENO SANO
Il primo passo che si deve compiere per ottenere un giovane impianto di successo (frutteto o vigneto che sia) è quello di avere un terreno sano. La stanchezza del terreno è un problema che non si manifesta improvvisamente al termine del ciclo produttivo ma che si aggrava progressivamente nel corso degli anni. La misura annuale di questo degrado dipende dal benessere di piante e suolo. Così la formulazione disinquinante BioAksxter® :
- rivitalizza il suolo e lo disinquina dalle sostanze chimiche e radioattive
- degrada i residui di fitofarmaci e concimi
- elimina gli accumuli delle sostanze nocive trasformandole in strutture organiche di assorbimento utili allo sviluppo della pianta
- ripristina la capacità di umificazione e la decomposizione delle radici dell’impianto precedente
- favorisce lo sviluppo di microrganismi antagonisti naturali e riportando quelli patogeni al di sotto della soglia di aggressività evita la proliferazione di marciumi e morie
- aumenta l’intensità degli scambi ossigenativi, rendendo il terreno soffice
- aumenta la capacità drenante del terreno
- riduce i ristagni idrici favorendo lo sviluppo di radici e microradici
Nel caso dei terreni coltivati con BioAksxter®, la realizzazione di nuovi impianti frutticoli e viticoli è risultata sempre di successo. Infatti in tutti i giovani impianti si è riscontrato il rapido attecchimento e lo sviluppo di un apparato radicale folto già dopo poche settimane dalla messa a dimora.
Giovane impianto di albicocco coltivato con BioAksxter®
⇒ GARANTIRE UN VELOCE ATTECCHIMENTO DELL’IMPIANTO
Il passo successivo è ridurre lo stress da trapianto e favorire un veloce attecchimento.
Con BioAksxter® l’adattamento al nuovo habitat avviene in poco tempo, evitando la disidratazione dei tessuti e la perdita delle autodifese e favorendo l’emissione delle prime foglie e lo sviluppo dei nuovi getti; la contaminazione da agenti patogeni è controllata.
Le giovani piante trattate con BioAksxter®, già al primo anno di impianto si caratterizzano per la crescita vegetativa, il ricaccio delle radici, l’ingrossamento del fusto, lo sviluppo e la maturazione delle gemme per l’anno dopo. Al secondo anno d’impianto la produzione è considerevole sia per qualità che per quantità, mentre al terzo anno si è quasi in piena produzione.
I frutteti e i vigneti trattati con BioAksxter® al terzo anno di coltivazione appaiono come quelli al quarto anno non trattato, e si distinguono per l’ottimo stato sanitario, la qualità, la produzione e quindi la redditività.
Risultati ancora migliori si notano quando BioAksxter® è stato impiegato negli anni precedenti al nuovo impianto di un frutteto, conseguentemente alla rapida degradazione dei residui vegetali, al terreno particolarmente soffice e areato, e soprattutto all’assenza dei fenomeni di stanchezza.
Nuovo impianto di un frutteto: il calendario dei trattamenti
Per la preparazione di un nuovo impianto si consiglia un intervento dopo l’estirpo, indipendentemente dallo stato di lavorazione del terreno per depurarlo dai residui della coltura precedente e per un habitat ottimale allo sviluppo delle nuove radici.
Il trattamento di preparazione del terreno, con 800 ml/ettaro di BioAksxter® M31 nel primo anno di impiego o 400 ml/ettaro nei successivi, va eseguito 10-15 gg. prima del trapianto oppure, nel caso di trapianti primaverili, 4-5 mesi prima come trattamento preinvernale.
Inoltre, per far superare velocemente lo stress da trapianto e favorire un rapido attecchimento delle giovani piante (o barbatelle) si consiglia di bagnarle subito prima della messa a dimora con 50 ml/hl di BioAksxter® M31, proseguendo poi per via fogliare o fertirrigazione.
Naturalmente il risultato ottimale si ottiene quando le piante provengono da vivai trattati con BioAksxter®.
Risultati concreti nel nuovo impianto del melo
Qui riportiamo risultati di un nuovo impianto di melo, varietà Royal Gala Buckeye, allevate a due assi e innestate su M9 Emla, densità 2325 piante per ettaro.