Nessuno pensa al picciolo
Nessuno pensa al picciolo… lo scrivevamo ancora nel 2005 riportando alcune considerazioni fatte durante gli incontri con il ricercatore Alessandro Mendini. Parlavamo di BioAksxter®, della sua azione di riprogrammazione della pianta e del terreno.
“Nessuno pensa all’importanza del picciolo - dice mostrandoci un foglio sul quale ha attaccato il picciolo di una mela. Lo guardiamo stupiti cercando di capire cosa vuole spiegarci questa volta, mentre prosegue - si dà per scontato che faccia parte del frutto”.
“In compenso, ci pensano i coidori (voce dialettale della Val di Non che sta per raccoglitori di mele) – commenta Luciano - perché niente pégol (picciolo o peduncolo), niente soldi!”
“Effettivamente ci si limita al picciolo solo quale parte costituente di foglia o frutto, attribuendogli al massimo una funzione meccanica e di collegamento…" - osserva Caterina da dietro agli occhiali calati sul naso.
“Dal picciolo dipende la conservazione e quindi la commerciabilità della mela - interviene Vittorio - ma forse non è questa la sua unica funzione…"
“Eh già, - riprende il ricercatore - il peduncolo sostiene la mela per 5 mesi, per 12.960.000 secondi dal concepimento o allegagione fino alla raccolta". Poi, continua per farci riflettere: “In 150 giorni quanta linfa viene portata al frutto?" - e ancora: “Il picciolo pesca dal ramo ciò che serve per il programma della mela. Dal picciolo passano tutti gli elementi: attraverso i coassiali porta il campo magnetico fino alla camera che contiene i semi: da lì cresce la polpa. Il comando è dal centro… Nel picciolo avvengono scambi magnetici la cui portata energetica varia rispetto a quella del ramo e della foglia. Ci sono vari tipi di allacciamento del picciolo: quello del limone è maschio/femmina, quello della mela si sfila dal torsolo e la polpa attorno cresce a difesa, quello della ciliegia è collegato all’osso; in ogni caso tutto passa dal picciolo. Il picciolo è come il cordone ombelicale per il feto: in esso si formano le sostanze che non passano direttamente dalla madre… Un picciolo può portare una mela di 300 grammi proprio perché attraverso esso il frutticino succhia i nutrienti".
Seguono altre considerazioni inedite quali: “Quanta acqua fa passare il picciolo per la trasformazione in mela? E la trasformazione dei componenti di quanta energia necessita? E quanta ne serve per gli scorrimenti? Come varia lo scorrimento dell’energia nel picciolo rispetto al tronco, al ramo, o alla cellula?”
Scrivevamo allora “Nessuno ha mai fatto un trattato sul peduncolo, né tanto meno considerato la natura magnetica della sua attaccatura. Soprattutto, nessuno ha mai pensato all’ostruzione dei suoi condotti o all’alterazione delle trasmissioni, come ad esempio avviene quando si fa un uso indiscriminato della chimica o quando si somministrano ormoni, nel qual caso la compromissione degli scorrimenti è visivamente confermata da un eccessivo allungamento del picciolo. Anche nello Scopazzo del Melo si presenta un picciolo deformato dovuto al blocco delle sostanze per mancanza di energia. Inutile allora pensare di risolvere il problema con trenta trattamenti di difesa, ma indispensabile agire favorendo lo sblocco del campo magnetico, l’apertura degli allacciamenti e lo scorrimento nei condotti.”
Trascorsi 18 anni, nulla è cambiato. Ancora nessuna considerazione sul picciolo che non sia “la sua funzione è duplice: meccanica, in quanto permette il movimento della foglia che viene mossa dal soffiare del vento; e da collegamento, perché unisce la foglia al fusto permettendo la connessione dei fasci vascolari che, diramandosi, formano la sua nervatura.” Qualcuno più spinto cita il collenchima, ma solo per motivarne la funzione di sostegno.
Il picciolo non è solo quella cosa che tiene attaccato il frutto al ramo, non è semplicemente una struttura vegetale di collegamento con funzioni meccaniche e di contenimento dei tessuti vascolari!
Ancora una volta ad avanzare è l’arretratezza delle scienze e l’arroganza di quelle mani rattrappite e al contempo protese verso… verso cosa? Verso le ciliegie senza peduncolo! Ecco uno sforzo è stato compiuto, ma in direzione del Genome Editing.
L’uomo, pur senza conoscere, ricade nel vizio di sostituirsi al creatore. E fa danni al creato. Mette, toglie, modifica, rimpasta… tanto sa tutto, senza guardare oltre. E distrugge sé stesso. Dirige la vita stando sulla sua falsa strada, pretende superbamente. Nel nome e nel dominio della scienza conduce le proprie cognizioni sull’altare della verità. Non volgendo lo sguardo dalla propria vanità, non vede.