Mafia Organizations, il silenzio in agricoltura
Sì, era una brava persona, molto solare, salutava sempre… così ha risposto certa gente di Castelvetrano fingendo di non sapere. Il fattore della tenuta agricola arrestato dopo trent’anni di latitanza mentre era accompagnato in clinica da un agricoltore, coltivava olivi, regalava olio e altre specialità contadine intrecciando relazioni e legami ed esercitando il suo potere tra la Sicilia e il continente.
La filiera produttiva delle agromafie nel settore agroalimentare riguarda utilizzo di pesticidi illegali nelle coltivazioni, smaltimento di sostanze tossiche nell’ambiente, contraffazione di generi alimentari, controllo sulla vendita dei prodotti nei mercati ortofrutticoli, truffe, minacce e intimidazioni, usura, estorsioni, racket, pizzo, caporalato. E molto altro.
Gli affari in agricoltura rappresentano un business di miliardi ed attraggono vari tipi di organizzazioni, private e pubbliche, non necessariamente di stampo criminale.
Da Nord a Sud il codice morale dei capo fila non pone certo quali siano le regole e le pratiche naturali dell’arte di coltivare.
Noi crediamo che la coltivazione debba essere il risultato di un armonico rapporto con le piante, una partecipazione rispettosa alla loro crescita e al loro sviluppo. Ci si deve avvicinare con meraviglia e con gentilezza alle piante poiché alimentano e sostengono la nostra vita.
In agricoltura, assistiamo invece a sfruttamento, saccente arroganza, ignoranza. Gli addetti al lavoro, più assumono significative cariche nell’occulto organigramma delle aziende agrochimiche, più pretendono di conoscere il regno vegetale ed i giusti criteri di coltivazione, si proclamano guru mentre praticano sevizie di ogni tipo, ma sono poveri spacciatori di sostanze chimiche: operano adescando gli agricoltori a cui impartiscono consigli agronomici che suonano come leggi irreversibili; gestiscono le loro aziende agricole, ne indottrinano i figli studenti, avvelenano i loro terreni e rendono le piante, costrette all’assunzione delle sostanze, dipendenti dalla chimica compromettendone i raccolti.
È così che conniventi e complici omertosamente uniti condizionano apertamente la filiera agricola produttiva.
Non ci si lamenti dunque di scelte inefficaci e di scadenti risultati. La mafia agricola cresce così.