LIBERA NOS A MALO: la calamità della grandine
Oggi le chiamano bombardate o tempeste di ghiaccio, noi diremo semplicemente grandine.
Se gli antichi consideravano questo male come un segno dal cielo, ora è certamente considerato un danno indelebile alle colture, alle produzioni e… al portafoglio dell’agricoltore. Infatti, la grandine è riconosciuta come evento calamitoso, ma l’indennizzo del danno in agricoltura, secondo le normative comunitarie e nazionali sulla gestione del rischio, avviene solo quando è pari o superiore al 30% della plv.
Pesche colpite da grandine
La grandine è sempre stata incontrollabile nella sua manifestazione, ma in seguito ai cambiamenti climatici sono mutati anche i parametri: forma, dimensioni, velocità di caduta e traiettoria sono variate di molto, così come l’intensità, la frequenza e la distribuzione spazio-temporale (estensione e durata dell’evento). L’evento calamitoso è variato nella sua manifestazione colpendo con violenza le colture a macchia di leopardo o in ampie fasce, sempre più associato a vento e trombe d’aria, ammassando in pochi minuti uno spessore di anche 50 cm. Pochi minuti e un intero anno di lavoro in fumo…
I trattamenti con BioAksxter® consentono una maggior resistenza delle colture alle avversità. In caso di eventi climatici estremi, le piante regolarmente trattate risultano più reattive e sono in grado di riprendersi superando il danno subito. Gli interventi con BioAksxter® dopo l’evento grandigeno, rimarginano le ferite limitando fortemente l’incidenza di patologie fungine e ricostituiscono in breve tempo l’apparato vegetativo così salvaguardando le produzioni.Scarica la relazione tecnica “Eventi grandigeni: ripresa delle colture”»
Uva colpita da grandine
Purtroppo, in questi ultimi anni, in seguito alla frequenza e all’intensità degli eventi meteo-climatici nonché al coinvolgimento di aree sempre più estese del Paese, le assicurazioni sono diventate sempre più restrittive per quanto riguarda la gestione del rischio e la stima dei danni da maltempo; di conseguenza l’assicurato non percepisce l’offerta assicurativa come effettiva tutela della propria attività agricola e non aderisce al sistema assicurativo.
Insomma, se un tempo la spinta alla sottoscrizione di una polizza era dettata prima dalla paura della grandine e successivamente dalla paura di perdere l’investimento finalizzato all’istallazione delle reti antigrandine, occorre chiedersi cosa succederà domani. Oggi è già domani e necessitano sistemi più in linea con i tempi di una multirischi, che siano effettivamente in grado di fornire al comparto agricolo la prevenzione dei danni da avversità climatiche e atmosferiche, da fitopatie, da inquinamento delle falde acquifere, dei terreni e dell’aria, ossia di garantire effettivamente il futuro dell’azienda agricola.
In tal senso il settore di ricerca sperimentale della AXS M31 ha messo a punto un sistema di protezione in grado di contrastare su larga scala gli eventi grandigeni, ma di questo ne parleremo in un prossimo articolo.
Dalla banca dati europea sugli eventi estremi, le grandinate risultano aumentate del 15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre la Coldiretti nel 2020 ha dichiarato “da inizio giugno c’è stato un aumento del 127% di grandinate con danni ai raccolti per milioni” e “a giugno ce ne sono state ben 25, più del doppio dello stesso periodo dello scorso anno”.
Si chiamano chicchi di grandine, ma questi chicchi in Argentina hanno raggiunto i 23 cm di larghezza …
E poi ci sono le grandinate tardive, come quelle avvenute in Spagna che hanno danneggiato 12.000 ettari di drupacee, temibili perché non consentono alle piante di riprendersi: immaginiamo la caduta a terra di un giovane o di ottantenne, il primo si rialza, l’altro si rompe il femore e …
Grandine ed eventi estremi in aumento preannunciano situazioni che rientrano nel quadro dell’era della fame, altro che mordi la forza della natura … come invece recitano le pubblicità televisive.