La pianta: una comunità energetica ad autoconsumo
La parola energia sembra così distante dal mondo agricolo, eppure le piante sono una comunità energetica ad autoconsumo.
Il concetto di energia modificherà radicalmente la nostra percezione delle piante e delle loro produzioni e quindi del sistema agricolo purtroppo ancora molto arretrato.
Le stesse figure tecniche, come ad esempio gli agronomi, hanno una cultura che non valuta secondo parametri energetici la vita e dunque le necessità delle colture: le colture sono il luogo dell’efficienza e dell’efficacia delle attività economiche dell’agricoltore, punto. Una mentalità schiavista che ci restituisce un cibo velenoso.
Potremmo produrre con maggiore efficienza ed efficacia se effettivamente concepissimo l’agricoltura come l’interconnessione fra le piante e la nostra vita.
La cultura delle colture agrarie
La cultura delle colture agrarie legata a metodi e tecniche dettate dalle distorsioni umane ha trasformato il pianeta in una fabbrica dei veleni dove l’aria è irrespirabile, l’acqua è imbevibile, la terra è sterile.
E come se non bastasse, oggi l’agricoltura può diventare modello gestionale e perfino setta, truffa o altra organizzazione del potere mascherato.
La semplicità dell’uomo contadino è involuta.
Le conoscenze agronomiche, seppur elevate a Scienze Agrarie, non si collocano nelle grandi sfere della conoscenza umana. Il frutto di una tale mentalità gretta, così separata dal nuovo, potrebbe mai evolvere?
Superare il limite della conoscenza umana fatta di pseudoscienze, pseudo religioni, pseudo politiche, pseudo tutto, sembrerebbe davvero facile, ma dato che la meta è sempre il denaro, è impossibile. Per assurdo, varrebbe più una certificazione energetica delle piante volta a sfamare le voglie monetarie della gente ancora in adorazione del bue Api, piuttosto che ripotenziare Madre Natura invece di continuare ad avvelenarla.
L’energetica dei sistemi viventi
L’energetica di un sistema vivente quale è una pianta, è il flusso di energia che la sostiene.
Conoscevamo una maestra che per spiegare questo concetto mostrava ai suoi alunni cosa succedeva ad una pianta chiusa in un armadio.
Tutti sono d’accordo nel riconoscere che la vita di una pianta è sostenuta dalla radiazione solare e che in sua assenza i processi vitali sono compromessi. Pochi sanno che le piante misurano il proprio stato energetico per definire la propria risposta agli stress. Ancora meno di pochi sono quelli che conoscono tipi di energie diverse da quella solare, eppure fondamentali per la vita.
Non a caso la pianta è un sistema aperto in grado di scambiare sia materia che energia con l'ambiente esterno.
I livelli di efficienza energetica dei sistemi viventi
La ricerca AXS M31 ha dimostrato, attraverso gli studi del ricercatore Mendini, che le piante possono svilupparsi in condizioni ambientali al di sotto delle temperature minime di sussistenza e/o carenze di luminosità tali da compromettere la capacità di programmazione delle strutture vegetali. Parliamo della Criosintesi che si contrappone alla Fotosintesi in quanto è possibile sostituire la luce solare con altri tipi di energie. Un progetto estremamente importante in quanto, tenendo conto delle condizioni climatico-ambientali estreme e delle nuove cognizioni genetiche emergenti, è rivolto al ripotenziamento della produttività agricola futura.
Impiegando energia ad alta risoluzione per la Dinamica e la Fotosintesi Amplificata è dunque possibile lavorare sulla capacità di riprogrammazione delle strutture vegetali. Naturalmente parliamo della tecnologia dell’energia che contraddistingue le formulazioni BioAksxter® e dei relativi interventi in grado di aumentare il livello di efficienza dei sistemi viventi.
In tal senso, il protocollo di ricerca 016, mette in rilievo i risultati ottenuti con BioAksxter®, il fertilizzante a flussi magnetici, in un seminativo sommerso da piogge abbondanti che ne avevano compromesso la germinazione.
Questi risultati consentono un significativo avanzamento delle conoscenze sull’adattamento delle piante a condizioni di allagamento che nel contesto dei cambiamenti climatici sempre più interessano l’agricoltura e dimostrano come le piante disponendo di una adeguata riserva di energia possano attivare la risposta molecolare allo stress.
Una risposta che riabilita totalmente la coltura. Una risposta che assicura il futuro dell’azienda agricola.