L’eutrofizzazione delle acque
Che dire dell’acqua, principale risorsa umana? “Chiare fresche et dolci acque” recitava il Petrarca, ispirato dalla sua bella Laura mentre faceva il bagno nelle acque pure del tempo. Trascorsi 680 anni troviamo uno stato delle acque naturali dove la balneazione è vietata e la bella Laura di oggi finisce al pronto soccorso per l’acqua inquinata dai batteri fecali. È il progresso. Il progresso che si esprime in tutta la sua magnificenza, evocata dallo studio delle caratteristiche ambientali delle acque di balneazione e delle connessioni con le fonti di contaminazione, che recita “l’eutrofizzazione è un fattore di rischio per la salute dei bagnanti”.
Eutrofizzazione ed inquinamento
L’eutrofizzazione è un problema che riguarda sempre più le acque sia dolci che marine di tutto il mondo.
L’eutrofizzazione delle acque è una forma di inquinamento e più precisamente un fenomeno relativo all’inquinamento delle acque.
Si tratta di un fenomeno naturale causato da una forte concentrazione di sostanze nutritive (come azoto e fosforo, quindi nitrati e fosfati) utilizzate in ambito agricolo, ma anche di derivazione zootecnica (scarichi di allevamenti), da scarichi fognari, da altre fonti domestiche (detersivi e detergenti) e fonti industriali.
Effetti negativi dell’eutrofizzazione
Da alcuni anni ad oggi, in particolare con l’eccessivo impiego di fertilizzanti chimici ed organici in agricoltura, si sono verificate grosse problematiche ambientali legate all’eutrofizzazione delle acque di superficie, aumentando il numero dei processi degenerativi nell’ecosistema acquatico.
Essi vengono incrementati per l’elevata concentrazione di azoto e fosforo disciolti nelle acque e per le alte temperature giornaliere che, abbassando l’ossigenazione dell’acqua, creano un ambiente ideale per l’instaurarsi di un gran quantitativo di alghe unicellulari e fioriture algali.
Ricordiamo che 1 solo grammo di fosforo è in grado di determinare 114 gr di biomassa algale, per la cui degradazione organica occorrono ben 142 gr di ossigeno. Moltiplicando per il carico di tali sostanze immesse quotidianamente ci spieghiamo l’ipertrofia degli specchi lacustri ed anche la morte delle barriere coralline dei mari più incantevoli.
Infatti, gli organismi vegetali aquatici, al termine del loro ciclo vitale rilasciano grandi quantitativi di anidride carbonica creando un ambiente sempre più asfittico fino a divenire tossico, attraverso la produzione di acido solfidrico e ammoniaca, per la vita biologica dei pesci. Inoltre, il paesaggio maleodorante e putrido, diventa un habitat attrattivo per molti insetti, batteri e malattie ed una possibile fonte di pericolo per l’uomo, con il manifestarsi di malattie della pelle, infiammazioni agli occhi e altri disturbi vari.
Eutrofizzazione: BioAksxter® modello di sviluppo sostenibile
L’impiego di BioAksxter® in agricoltura, come più volte dichiarato, è la soluzione per l'inquinamento agricolo perché previene e riduce l’eutrofizzazione delle acque, limitando la lisciviazione e la percolazione nelle acque di scorrimento dei prodotti per l’agricoltura, contenendo il dilavamento delle sostanze nutrienti e ricostituendo un terreno più strutturato con un maggior indice di fertilità. Inoltre, trattando le colture con BioAksxter®, attraverso gli scambi acqua-terra-pianta-aria, si estende la sua azione di disinquinamento alle acque interne e marine, così contrastando il depauperamento delle risorse idriche e la perturbazione del ciclo idrogeologico.
Un ribilanciamento della situazione dei nostri ecosistemi acquatici è dunque possibile.