Invecchiamento e rigenerazione cellulare nella vita delle piante
L’invecchiamento è un processo evolutivo, universale ed irreversibile. La genetica e l’epigenetica spiegano molto di ogni vita e di ogni processo vitale, tra cui quello dell’invecchiamento dove lo sviluppo di fragilità a livello fisico, emotivo e cognitivo incidono nuovamente.
Ciò differenzia una persona vecchia da un’anima antica. Dunque, l’età fisica va distinta dall’età esperienziale.
Tuttavia, dal punto di vista funzionale, possiamo concepire l’invecchiamento come un declino principalmente legato al comportamento della materia nello spazio-tempo.
“Siamo attraversati dai neutrini” spiega il ricercatore Alessandro Mendini, perché è alla componente energetica quale sorgente della materia che si deve la spiegazione. È questa particella elementare che attraversa velocemente ogni corpo celeste con la sua piccola massa ad attraversare anche i nostri corpi, a determinarne il degrado.
Il potenziale energetico cellulare
Ogni cellula del nostro organismo nasce con potenziale energetico massimo (valore 100), ma con il passare del tempo questo potenziale diminuisce generando cellule con potenziale sempre minore (es. valore 99). Infatti, la malattia è principalmente espressione del decadimento energetico cellulare, sia esso di un organismo umano che di ogni altro organismo.
La vita umana è tarata a 120 anni (Genesi, 6:3) quella animale varia tantissimo da poche ore a centinaia d’anni in base alla specie, la vita del vegetale è legata alla velocità di crescita ma potrebbe essere perfino eterna (specie arboree) grazie alla capacità di adattamento e di rigenerazione.
Il potenziale energetico cellulare in generale è dunque strettamente correlato al programma della specie, alle condizioni di vita ed alla resilienza. Tuttavia, per capire la materia con la quale ci si confronta ogni giorno è essenziale capire il flusso di energia che attraversa il sistema vivente.
Significa passare da una visione statica ad una visione dinamica di flusso in cui ogni istante ed ogni movimento è effetto di un insieme di forze che a sua volta determina gli istanti successivi.
Le cellule in quanto unità intelligenti sono punti di fluttuazione attraverso cui gli organismi si relazionano e reagiscono ai valori dei diversi livelli di energia del sistema.
Fisica e biologia hanno una fonte unica
Elettroni ed atomi disegnano traiettorie dinamiche che la nostra mente separa e riduce nella fisica e nella biologia. L’attività scientifica sonnambula parla nuovamente un arido linguaggio così lontano dalla composizione armonica della natura.
Suono e colore (luce), sorgenti della vita nel cosmo intero, sono energie che offrono il loro corpo magnetico nella costruzione della materia e dei processi vitali sul nostro pianeta.
Allora la domanda giusta non è quale molecola c’è nel BioAksxter®. Non c’è nessuna molecola! È il caricamento della materia la grande scoperta Mendini. Ci troviamo di fronte a nuove grandezze fisiche, siamo nel mondo dei flussi magnetici, oltre la scala molecolare atomica, fin oltre la scala magnetica. È il mondo delle energie.
Il mondo delle energie e le piante
L’energia non viene solamente dal sole. La pianta elabora altre energie che capta dall’universo profondo. L’energia non è solo metabolismo. Il metabolismo vegetale, è l'insieme di reazioni che avvengono all'interno di una cellula e che determinano il suo esprimersi come struttura vivente e come essere in relazione, ma i processi sono innanzitutto magnetici. Ecco perché è l’energia la fonte primaria ed il motore della vita.
Il vegetale con la sua struttura alonare magnetica capta energia solare ed altre energie deboli dallo Spazio profondo e trasforma quelle “congelate” dal minerale in biomassa. Così si alimenta, attraverso continue microcombustioni atomiche. Il vegetale, quale unico essere autotrofo è l’organismo da cui dipende ogni altra forma di vita, è il fondamento dell’esistenza di ogni cosa e di ogni essere.
La pianta ha capacità rigenerativa attribuita ai suoi tessuti meristematici. Le cellule meristematiche sono paragonabili alle cellule staminali animali e umane in grado di produrre altre cellule specializzate e propagabili nell’organismo, con effetto riparatore dell’organo interessato. Si spiega questa capacità di autoriproduzione parlando di pluripotenza e di cammino verso l’immortalità, ma senza conoscerne il programma. Il programma energetico della vita, che non è brevettabile.
Solo le piante si autorigenerano?
Sebbene all’uomo serva sviluppare la coscienza per poter accedere al segreto dell’eterna giovinezza e dell’immortalità, nell’esercizio della coltivazione e della custodia del giardino del mondo può tranquillamente dire che la capacità autorigenerativa delle piante è quantomeno un servizio alla catena alimentare. Infatti, la pianta è l’unico essere in grado di produrre materia organica direttamente dal minerale, consentendo la vita ai regni successivi. Senza le piante non potremmo vivere.
La pianta è una interazione atomica espansa. Il suo programma è alonare. La membrana cellulare capta il timbro magnetico del messaggio generato dalla struttura alonare dell’elettrone che alimenta l’atomo. L’allacciamento costruisce la massa. Si tratta di nano programmi biologici che costruiscono la vita, e la cui alimentazione è fornita dall’energia della formulazione BioAksxter® (v. formulazione a flussi magnetici). Non una filosofia, ma l’applicazione di leggi naturali ancora sconosciute, paradigmi di una scienza “nuova”.
Ancora ci si arrabatta a cercare il cervello delle piante nelle radici, scomodando Aristotele e Darwin, ma non solo, per costruire un fondamento alla cosiddetta neurobiologia delle piante. In realtà la meravigliosa realtà dimensionale delle piante non sarà compresa finché non ci si libera dagli antichi abiti per riformare una conoscenza che trascrive quel flusso magnetico portato dal ricercatore A. Mendini in soccorso.
Così che il movimento della vita non sarà rigenerativo come propriamente suggerito dalle piante, e nemmeno invecchiante nel senso di avanzare negli anni, ma distruttivo come già si sta annunciando.