Indicazioni per la coltivazione idroponica professionale
La coltivazione idroponica professionale è una tecnica di coltivazione fuori suolo, dove la terra viene sostituita dall’acqua.
Le motivazioni che spingono gli agricoltori a scegliere il metodo idroponico sono:
- il guadagno (crescita rapida delle colture e sfruttamento di spazi verticali per coltivare)
- i terreni sterili (il suolo è sempre più malato e saturo di sostanze che non riesce a smaltire)
- la possibilità di coltivare ovunque (impianti idroponici collocabili in qualsiasi ambiente)
- il recupero di edifici in disuso (progetti di riqualificazione degli immobili)
- la coltivazione per 365 giorni l’anno (cicli di produzione continui)
- la diminuzione di malattie (non essendoci la presenza del suolo, si evitano le malattie terricole)
Aggiungiamo una considerazione alla luce del climate change. Gli eventi climatici estremi, sempre più intensi e frequenti, rendono sempre più difficile la coltivazione outdoor. Pertanto, è importante (ed in futuro sarà vitale) destinare una parte delle produzioni a questa tecnica indoor, assicurando così la disponibilità di cibo alla popolazione.
Vantaggi della coltivazione idroponica
Uno dei vantaggi della coltivazione idroponica professionale è il poco spazio di cui necessita la pianta per crescere. Questo comporta un numero maggiore di piante coltivate e quindi, più reddito. Un secondo vantaggio riguarda il non utilizzo di diserbanti e la riduzione di pesticidi. Questo non significa che la coltivazione idroponica sia naturale, perché purtroppo vengono impiegati ugualmente dei prodotti fitosanitari.
Il terzo vantaggio dell’idrocoltura è la riduzione dei volumi d’acqua, sia nei sistemi aperti che nei sistemi chiusi (a ricircolo). Anche per questo motivo in molti Paesi per affrontare la difficoltà di approvvigionamento idrico si è investito molto sui sistemi idroponici.
Il quarto lato positivo della coltivazione idroponica interessa la minor presenza di malattie e parassiti in quanto gli ambienti generalmente sono sanificati. Non essendoci il contatto con il suolo, è più facile controllare le malattie, ma questo non evita la diffusione di patologie fungine tipiche della coltivazione idroponica, quali la Fusarosi e il Pythium.
Infine, ultimo vantaggio, ma non meno importante, è il controllo dei nutrienti di cui necessitano i sistemi idroponici. Di questo ne parliamo nel seguito dell’articolo.
Svantaggi della coltivazione idroponica
Per quanto riguarda gli svantaggi della coltivazione idroponica professionale, possiamo riscontrare la trasmissione di malattie attraverso l’acqua. Nel metodo di coltivazione idroponico, la presenza elevata di umidità nell’ambiente ed il sistema di circolo dell’acqua possono portare alla diffusione immediata di malattie fungine ed infezioni che possono addirittura provocare la moria dell’intera coltura.
Un secondo lato negativo è la vulnerabilità alle interruzioni di corrente. Poiché il sistema idroponico necessita di un ambiente altamente controllato ma completamente dipendente dall’erogazione elettrica, basta poco per arrecare danni alle coltivazioni (mancanza di luce, abbassamento delle temperature).
Un altro svantaggio interessa specificatamente l’apparato radicale, particolarmente esposto a varie problematiche in assenza di suolo, come l’inoculo di agenti patogeni e la vulnerabilità della tipologia di coltivazione che comporterebbero importanti perdite produttive. In tal senso, la scelta del substrato e del supporto è determinante per la pulizia dell’area di germinazione o coltivazione, così come gli utensili che si utilizzano.
Coltivazione idroponica: sostenibilità o apparenza?
Sebbene la maggior parte delle informazioni sul web riportino che l’agricoltura idroponica sia sostenibile, è giusto far chiarezza su questo aspetto. La sostenibilità di cui tutti parlano si riferisce al risparmio di acqua, che senza dubbio è un’ottima cosa, anche se l’acqua utilizzata nelle coltivazioni idroponiche viene costantemente disinfettata.
Per quanto riguarda la soluzione nutritiva, è giusto approfondirne la realtà. Infatti, sono impiegati nutrienti prevalentemente chimici che favoriscono una rapida e forzata crescita delle piante, senza rispettare i tempi naturali di crescita dei vegetali.
Si dice che nella coltivazione idroponica non sono utilizzati pesticidi, ma non è la realtà dei fatti perché sul mercato esistono svariati pesticidi specifici per le colture idroponiche.
Certamente non si utilizzano diserbanti, ma le sostanze chimiche sopra citate ci portano a riflettere sulla capacità nutrizionale dei prodotti agricoli così coltivati e sulla salute dei consumatori. Ad oggi la disinformazione è ancora tanta, ma sappiate che è perfettamente possibile ottenere una produzione idroponica effettivamente sostenibile. Come? Lo spieghiamo nel capitolo successivo.
La fertilizzazione nella coltivazione idroponica
La maggior parte dei problemi del sistema di coltivazione idroponico è causata dall’uso di fertilizzanti che si limitano all’apporto di sostanze nutritive e quindi non agiscono in funzione della programmatica primaria della pianta. Invece, l’utilizzo di BIOAKSXTER® M31 Idroponica:
- apporta energia per lo sviluppo delle piante
- rinforza l’apparato radicale
- contrasta gli stress in ambito climatico e nutrizionale
- abbatte i residui chimici e contaminanti
- regola il pH e la salinità
- migliora l’efficienza fotosintetica favorendo l’assorbimento delle sostanze nutritive
- ottimizza lo stato sanitario dell’acqua e ne regola il pH
- aumenta le difese naturali della pianta verso malattie fungine, batteriche e virali
In sostanza, l’impiego del fertilizzante disinquinante BIOAKSXTER® M31 Idroponica:
- consente lo sviluppo dei vegetali al massimo delle loro potenzialità, la piena espressione delle loro caratteristiche organolettiche, l’alta conservabilità dei prodotti;
- è progettato per la miglior nutrizione, ossia adatti alla costruzione delle molecole organiche necessarie alla vita dell’organismo umano;
- elimina qualsiasi residuo chimico ed inquinante presente nell’ambiente e soprattutto nella soluzione nutritiva circolante, di conseguenza nel prodotto che mangiamo.