Il sovescio invernale: dalla semina all’interramento. Quando e Come?
Quando si parla di sovescio invernale le indicazioni sembrano non essere mai troppe. Nel nostro articolo “E’ tempo di SOVESCIO: Cosa, Come, Quando e Perché?” abbiamo spiegato come eseguire al meglio questa pratica di concimazione verde e restituire vita al suolo.
Sovescio in serra coltivato con BioAksxter®: rafano, senape e loietto
In questo articolo vogliamo focalizzare l’attenzione sulla pratica del sovescio invernale e su come effettuare nel miglior modo possibile l’interramento del sovescio.
Quando seminare sovescio invernale?
La semina del sovescio autunnale – invernale va effettuata al termine della raccolta della coltura principale e abbondantemente prima di una nuova coltura.
Per chi non ha l’esigenza di investire tutta la superficie disponibile in coltivazioni autunno-vernine (cereali, brassicacee, etc.) sicuramente i mesi da ottobre fino a gennaio rappresentano il momento migliore anche perché, la copertura del suolo offerta dalle piante da sovescio, consente di proteggere il suolo dalle tipiche avversità del periodo (a seconda delle zone: piogge prolungate, perdita di elementi per dilavamento, gelo eccessivo, etc.).
Colture da sovescio autunnale ed invernale
La semina delle colture intercalari da sovescio è attualmente in pieno svolgimento. Un esempio tipico di sovescio invernale è la semina di un misto di veccia, favino e avena oppure orzo e veccia: la graminacea cresce più velocemente, spinge le sue radici in profondità nel terreno, offre alle leguminose protezione per il freddo dell’inverno e provvede a supportarne la crescita. Da parte loro, veccia e favino fissano l’azoto atmosferico e, crescendo le graminacee, ci si assicura la copertura del suolo durante i mesi primaverili.
Anche altre specie quali colza e senape possono essere inserite nel sovescio autunnale – invernale per verificarne le capacità di mobilizzazione del fosforo, nonché la potenziale azione di contenimento di infestanti particolarmente aggressive e di difficile controllo in agricoltura biologica.
Relativamente alla senape, inoltre, è importante ricordare la sua azione nematocida, particolarmente utile, prima di colture molto sensibili quali fragola, patata o pomodoro.
Sovescio in serra coltivato con BioAksxter®: rafano, senape e loietto
Il sovescio non è solo la quantità di azoto!
Le leguminose, piante azotofissatrici per antonomasia, svolgono un ruolo fondamentale nel sistema terreno: grazie alla simbiosi che molte di loro instaurano con un particolare genere di batteri (Rhizobium) – responsabili della fissazione biologica di questo elemento – è possibile incorporare nel suolo grandi quantità di azoto.
E’ importante aggiungere che l’interesse per la pratica del sovescio si concentra, molto spesso, solo sulla quantità di azoto ma i benefici potenziali per il terreno e le colture successive sono numerosi, soprattutto in contesti di agricoltura biologica.
In tal senso, un sovescio correttamente gestito consente di ottenere precessioni favorevoli quando ancora non si sono raggiunti livelli di fertilità soddisfacenti e la rotazione scelta non è ancora a regime, caso abbastanza frequente nel primo periodo di conversione al bio.
Non è trascurabile inoltre l’apporto di potassio, ancor più elevato quando nella composizione del sovescio sono presenti Crucifere.
Periodo ottimale di interramento del sovescio
Il momento migliore per l’assorbimento della biomassa nel suolo è quando la coltura di copertura è nello stadio di pre-fioritura, avendo l’accortezza di non far lignificare troppo gli steli della vegetazione che, una volta interrati, impiegherebbero troppo tempo prima di disfarsi e restituire sostanze al terreno. In quel momento le piante da sovescio hanno raggiunto il massimo sviluppo e la percentuale di fibre nei loro tessuti inizia a crescere, così aumenta anche il rapporto C/N (carbonio/azoto), insieme al trasferimento dei nutrienti.
L’interramento del sovescio può essere effettuato in diversi modi: arature, ripuntature, vangature o anche con lavorazioni superficiali. In taluni casi si può anche non interrare il sovescio ma usarlo come pacciamatura per il controllo delle erbe infestanti.
Trinciatura della biomassa
Una volta stabilito quando intervenire, condizioni atmosferiche permettendo, le piante da sovescio vanno trinciate per ridurre i volumi che gli attrezzi devono interrare o, meglio, miscelare ai primi strati di terreno. L’operazione va effettuata con strumenti quali frangizolle, zappatrice o coltivatori a denti elastici.
Semina e trapianto
La semina/trapianto della coltura successiva può avvenire non prima di 15-20 giorni dopo l’interramento.
Come ottenere un sovescio veramente produttivo?
L’impiego del fertilizzante disinquinante BioAksxter® rende maggiormente produttivo il sovescio, ottimizzando l’adozione di questa pratica di concimazione verde.
Il suo impiego regolare, bonifica progressivamente il terreno, aumenta la capacità di umificazione e la dotazione di sostanze nutritive nobili incorporate anche tramite il sovescio. Ad esempio, 1 grammo di azoto così prodotto equivale a 1 quintale di azoto chimico.
Per questo motivo BioAksxter® è particolarmente indicato anche per aumentare l’efficacia delle colture da sovescio e delle concimazioni organiche in generale.
Speriamo di essere stati esaudienti per quanto riguarda la pratica del sovescio ed il suo impiego. Se hai letto solo questo articolo e se ti fa piacere, ti potrebbe interessare anche la sua prima parte “E’ tempo di SOVESCIO: Cosa, Come, Quando e Perché?”.