FUKUSHIMA 10 anni dopo. Chi è quel trizio stronzio?
Dai diari di Silvana Zambanini
Chi è quel trizio stronzio? Chi è quel trizio pieno di becquerel?
Se non si sapesse che lo stronzio è un elemento radioattivo, si potrebbe pensare ad un grave difetto del gestore delle centrali nucleari che si è bevuto qualche becquerel di troppo.
Ah non lasciamoci ingannare dalla mente che preferisce scherzare anziché soffrire. E se mi viene da pensare al soffritto… non è forse l’ennesima fuga? Non intendo la fuga radioattiva di Fukushima. Intendo quella della mente che adotta una strategia di fuga dal dolore. Il dolore della vita che se ne va, della vita oltraggiata, perduta. Ad opera di chi?
Gli attori sulla scena del dramma, questa volta sono i giapponesi con l’accoppiata Governo e Tepco, la compagnia elettrica proprietaria della centrale nucleare Daiichi a Fukushima, colpita dagli tsunami generati da un terremoto di magnitudo 9.0 nel marzo 2011. Il secondo peggior disastro nucleare dopo Chernobyl (1986). Ci sono poi L’NRA Autorità di regolazione nucleare giapponese e l’AIEA Agenzia internazionale per l’energia atomica, organo dell’Onu in materia di energia nucleare. Ed a seguire tutti quelli del club dell’atomo.
Costoro sono tutti protesi, come è tipico del potere, ad evitare il disastro economico anziché a proteggere il diritto alla vita di ogni essere. Greenpeace sostiene che intrecci e politica generano interessi che vanno oltre al valore del Pianeta e di chi lo abita, ma è soltanto un sordo megafono troppo presa com’è a ricevere donazioni.
La radioattività di Fukushima, un’ulteriore alterazione ambientale
Si dice che le attività connesse alla radioattività siano regolamentate da legislazioni nazionali, e questo vale anche per il Giappone, ma un conto sono le leggi umane e un altro conto le leggi naturali.
In 60 anni, l’attività umana ha portato una contaminazione radioattiva planetaria cumulativa, principalmente dovuta alle ricadute degli esperimenti atomici e dei disastri nucleari, ma anche derivanti dalla sanità e dall’industria. Gli effetti delle radiazioni si accumulano nel corso del tempo!
Lo sversamento delle acque di raffreddamento della centrale di Fukushima Daiichi nell’Oceano Pacifico (1,37 milioni di metri cubi di acque contaminate da 62 elementi radioattivi) anche se in parte filtrate, non può che costituire un’ulteriore alterazione ambientale. E’ stato dichiarato infatti che “si tratta di acque ripulite di elementi radioattivi come stronzio e cesio e contaminate solo dal trizio, un isotopo radioattivo dell’idrogeno e quindi difficilmente separabile dall’acqua, e rilasciato in mare dai reattori nucleari di tutto il mondo.”
Ci sono circa 443 centrali nucleari attive nel mondo, ciò significa che la gestione delle scorie radioattive è il primo problema con cui è obbligata a confrontarsi qualunque decisione circa la produzione di energia nucleare.
L’AIEA guardando al futuro definisce l’espansione dell’energia atomica “una questione vitale in termini di accettazione pubblica della tecnologia nucleare”, ma la questione non è l’abbandono o meno dell’energia nucleare, bensì come intervenire per far fronte ad un mondo a rischio.
Fukushima 10 anni dopo e nucleare nel mondo: la soluzione non è certo la costruzione di depositi geologici o il continuare a buttare nel mare i rifiuti radioattivi, né che le persone agonizzanti sotto gli effetti acuti delle radiazioni facciano comprendere il pericolo.
Vogliamo attendere una catastrofe nucleare o risolvere il problema? La soluzione è una tecnologia innovativa che esiste sul nostro pianeta!
FUKUSHIMA 10 anni dopo. La cosa giusta da fare.
Non credo che sversare l’acqua contaminata di Fukushima nell’Oceano Pacifico sia la cosa giusta da fare.
Ho investito sulla scoperta Mendini e fondato nel 2002 la AXS M31.
Mi scrisse il 15 giugno di quell’anno il ricercatore Mendini con queste parole “Trascorsi tre anni e mezzo di colloqui in merito al processo e agli equilibri del sistema vitale della sintesi e dinamica della trasformazione dei minerali cristallini in biomassa vegetale e dopo una panoramica sul sistema dei programmi magnetici e codici magnetici di base, mi onora e mi dà fiducia il fatto che la signora Silvana Zambanini è stata in grado di tradurre tutto questo …. “.
Risposi il giorno 21 dicendo “Sono onorata di aver potuto seguire e comprendere una ricerca così avanzata, che si traduce, all’apertura del terzo millennio, in un significativo passo in avanti per la Scienza. La sua tecnologia evolutiva dona all’umanità la concordanza cosmica, per il cui fine vivono l’uomo e il pianeta. Molto di più, dunque, di una semplice necessità personale e ancor meno mezzo di curiosità o di speculazione da parte di menti impreparate. Per questo voglio farmi garante di difendere, oltre che affermare e spiegare, la scoperta in oggetto.”
Trascorsi altri 19 anni non so se userei le stesse parole, ma certamente rifarei le stesse scelte. Non nascondo la delusione per quanto non intrapreso dalle autorità responsabili avendo rivolto la mia attività alla tutela ed alla valorizzazione della natura e dell’ambiente, ma anche al benessere umanitario e alla dignità dell’uomo.
Lavoriamo per chi non conosceremo
Proprio pensando alle nuove generazioni, AXS M31 ha messo a punto nel 2021 un decontaminante a formulazione magnetica, specifico per l’abbattimento della radioattività prodotta dalle centrali nucleari, denominato ALMEN XM236/CP38.
Questa tecnologia segna il passaggio della conoscenza scientifica dal livello chimico-fisico a quello magnetico. La radioattività è un’energia conosciuta solo in parte su questo pianeta e l’assorbimento delle cariche radioattive non può avvenire fuori dalla linea naturale che contempla un programma di rientro delle cariche magnetiche radioattive e delle cariche magnetiche molecolari.
Fukushima 10 anni dopo, cosa dire? Forse si è ancora in tempo … per salvare capra e cavoli.