Forestazione urbana: aumentare il capitale naturale delle città
L’eccesso di abitanti nelle città, la concentrazione di inquinanti e l’innalzamento drastico delle temperature rendono indispensabili la realizzazione di progetti di forestazione del territorio metropolitano.
Questa forma di sviluppo sostenibile prevede di migliorare la qualità della vita dei cittadini, introducendo o riportando il verde nelle aree urbane, periurbane ed extraurbane delle città.
Pertanto, possiamo dire che l’obiettivo è di ricostituire un equilibrio tra le risorse naturali e lo sviluppo urbano. Da qui il ruolo fondamentale della forestazione urbana.
Definizione di “forestazione urbana”
La forestazione urbana (in inglese “urban forestry” o “urban greening”) è un ramo specializzato delle scienze forestali. L’attività consiste nello sviluppo e nella gestione del verde urbano, sia esso privato o pubblico, ed in particolare nella realizzazione di infrastrutture verdi ad esempio:
- boschi urbani e parchi pubblici
- tetti, pareti e architetture verdi in generale
- viali alberati, giardini e oasi verdi
- cortili scolastici e sanitari
- aree destinate all’agricoltura urbana
- aree destinate agli orti urbani
Quindi, possiamo definire la riforestazione urbana come una sorta di rinaturalizzazione delle città che comporta ad una mitigazione del microclima e all’aumento della biodiversità urbana. Inoltre, la corretta gestione delle risorse forestali nell’ecosistema urbano favorisce il benessere fisiologico e psicologico delle persone.
I progetti di forestazione urbana coinvolgono figure professionali in sinergia tra loro, quali agronomi, architetti del verde, ecologi, giardinieri, forestali, paesaggisti, pedologi, ingegneri ed urbanisti.
La strategia forestale dell’UE per il 2030: utopia o concretezza?
La strategia dell'UE per le foreste è un’iniziativa che rientra nel Green Deal europeo. Si tratta di attuare l’obiettivo di migliorare la qualità e la quantità delle foreste sul territorio europeo al fine di promuove la bioeconomia ed il contrasto ai cambiamenti climatici.
La domanda che sorge spontanea è: quale è la situazione attuale dei Paesi europei? A che punto siamo arrivati?
Nei Paesi come Germania, Francia, Belgio e Spagna crescono i programmi e le realizzazioni di progetti di rimboschimento. In Italia, invece, la situazione è decisamente più che critica.
Vediamo perché.
Piano di forestazione urbana ed extraurbana del PNRR italiano: una situazione spiacevole che si protrae
I fondi complessivi previsti per la tutela e la valorizzazione del verde urbano ed extraurbano in Italia sono pari a € 330 milioni. Tra il 2021 ed il 2022 sono già stati assegnati € 84 milioni a 11 città (delle totali 14).
Per quanto riguarda il 2023, la piantumazione degli alberi è estremamente in ritardo: parte delle piante messe a dimora sono state soggette a criticità climatiche quali siccità e conseguente moria, in altri casi, si è fatto ricorso alla semina in vivaio con conseguenti lunghe tempistiche.
Nei giorni scorsi, il Ministero della Transizione Ecologica ha comunicato che entro il 2024 saranno piantate complessivamente 6,6 milioni di piante nelle 14 città metropolitane italiane. Un numero decisamente esiguo se prendiamo in considerazione il totale degli abitanti di queste aree urbane.
L’Italia, come sempre, è l’ultimo fanalino di coda.
Creare delle città verdi è abbastanza per contrastare il fenomeno dell’inquinamento?
Sebbene le foreste urbane siano un aiuto per ridurre l’inquinamento, queste ultime non sono la soluzione per la nostra sopravvivenza.
Come già spiegato in un altro articolo, “ridurre l’inquinamento” non significa “disinquinare”. L’obiettivo di rientro nei limiti previsti dalla legge non vuol dire decontaminare le matrici ambientali e tornare a respirare aria sana.
Ancora una volta ricorriamo alla soluzione concreta ed efficace per l’eliminazione degli inquinanti ambientali: l’applicazione della Scoperta Mendini che nel progetto di riforestazione urbana risulterebbe una combinazione perfetta per ottenere città realmente sostenibili e garantire il raggiungimento di questo specifico obiettivo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.