Fiera MECSPE Parma 2019: quando il fatturato diventa ecologico
Fiera MECSPE Parma 2019: la nuova direzione delle imprese votate all’ecologia
E’ possibile produrre e consumare senza impatto per la nostra salute, senza effetti nocivi per l’ambiente, senza modificare gli equilibri naturali? Le tecnologie innovative di AXS M31 rispondono a questa domanda. L’azienda invitata alla fiera MECSPE 2019 (Parma, 28-30 marzo 2019) è presente nello stand di Materioteca intitolato “L’ecologia del fatturato“. Un tema che mette in luce la nuova direzione delle imprese votate all’ecologia, capaci non solo di progettare e realizzare nuovi prodotti e servizi sostenibili, ma anche di incidere nel sociale apportando un reale vantaggio economico.
Come far crescere le aziende attraverso la protezione dell’ambiente?
Nell’intervista di Mecspe la direttrice di Materioteca, Diana Castiglione, alla domanda “Quali progetti già in atto trova particolarmente interessanti in tal senso?” risponde: “Quelli in cui il cambio di paradigma, la prospettiva differente rispetto al passato, ha portato verso filoni inediti della ricerca, con lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Un esempio clamoroso sotto alcuni aspetti è quello dei fertilizzanti rigeneranti di AXS M31, in realtà una sorta di “brodo primordiale” che riesce ad accelerare la produzione di humus dei terreni, con un effetto complessivo disinquinante per il suolo. Un vero e proprio reddito per l’agricoltore, che vede aumentare le proprie coltivazioni agricole in termini quantitativi e qualitativi.”
A fiera MECSPE Parma 2019 la tecnologia dell’energia
Le formulazioni prodotte da AXS M31, nate da una lunga ed inedita ricerca, basano su una tecnologia unica al mondo: la tecnologia dell’energia. Silvana Zambanini, fondatrice e titolare della AXS M31, l’azienda che dal 2002 innova per la salvaguardia dell’agricoltura, della salute e dell’ambiente, così asserisce:
“Da sempre l’uomo ha imparato osservando Madre Natura. Non solo le sue forme, ma anche ciò che non è immediatamente visibile all’occhio, come i processi vitali e, cosa rara, ancora più sottilmente i programmi generati dall’intelligenza di base, fondati sull’energia. Di quest’ultimi nulla sa la scienza convenzionale, poiché si tratta di un sapere gerarchico limitato.
Le leggi universali basano sull’equilibrio
Pena la sesta estinzione di massa, l’uomo ora è chiamato ad abbandonare dogmi e soluzioni teoriche, ad invertire la sua tendenza distruttiva, per non seguire invece la via della rigenerazione imposta proprio da Madre Natura con gli sconvolgimenti climatici. Ovvero, se vogliamo continuare a vivere ed evolverci occorre rispettare le leggi universali basate sull’equilibrio e non sul consumo fine a sé stesso. Questa è la legge dell’economia universale, non un nuovo paradigma.
Allora è giusto farsi queste domande: è possibile, semplicemente ispirandosi a Madre Natura, realizzare qualcosa di utile, efficace e sicuro? E’ possibile produrre e consumare senza impatto per la nostra salute, senza effetti nocivi per l’ambiente, senza modificare gli equilibri naturali?
Chimica e ambiente
Tra molecole naturali e molecole sintetizzate in laboratorio c’è una grande differenza, parola di ecosistema! La chimica naturale produce equilibri, la chimica di sintesi invece è orientata a produrre esclusivamente profitti. Da questa mono-attitudine nascono sia le questioni relative agli investimenti di una scienza ed un’economia obsolete, che sempre più si stanno rivelando inadatte e dannose per il contesto, sia le criticità più urgenti legate all’inquinamento globale, da troppo tempo rimandate se non ignorate o addirittura negate.
Era della fame: i mezzi per disinquinare esistono
I calcolatori del nostro centro di ricerca avevano rilevato il 2012 come inizio dell’era della fame. Trascorsi sette anni non si può che constatarlo, mentre per il prossimo settennio si delineano ulteriori deficit che riguarderanno:
L’illustrazione di Jorge Gamboa intitolata Iceberg Plastico
- ciò che ancora rimane della parte ittica con un -68% causa l’inquinamento marino e un -73% per quanto riguarda la parte agricola causa moria del seme; impoverimento, tossicità e improduttività del suolo; inaridimento e desertificazione dei terreni; eventi climatici estremi.
Quindi inutile spostare l’attenzione al 2050 o al 2030, perché una cosa è certa, continuando così la fame nel mondo dilagherà molto prima.
Per contrastare la drammatica situazione in cui versiamo, non servono petizioni, marce, protocolli internazionali; basta fingere con l’avanti-indietro dei rifiuti da una parte all’altra del mondo; basta nascondere e bruciare; basta addossare colpe e responsabilità ad altri. Ora è solo tempo di agire responsabilmente perché i mezzi per disinquinare esistono e perché c’è poco tempo.”