Fertilizzanti e Concimazione: come e perché
BioAksxter® è un tipo di fertilizzante che sostituisce il fertilizzante solito? Si può usare da solo o si deve aggiungere? Devo utilizzare anche altri fertilizzanti? Sono queste le domande più ricorrenti di chi inizia ad usare BioAksxter®.
Nelle linee guida per l’utilizzatore non vorremmo limitarci ad un sì o ad un no, ma vorremmo spiegare innanzitutto cosa significa fertilizzare e la differenza fra fertilizzare e concimare.
Fertilizzazione o concimazione?
Già la Legge n. 748 del 19.10.1984 aveva definito come fertilizzante “qualsiasi sostanza che, per il suo contenuto in elementi nutritivi oppure per le sue peculiari caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche contribuisce al miglioramento della fertilità del terreno agrario oppure al nutrimento delle specie vegetali coltivate o, comunque ad un loro migliore sviluppo”.
Un terreno fertile è quindi quel terreno in grado di consentire uno sviluppo ottimale delle piante ai fini produttivi. La fertilità è legata ad aspetti chimici, biologici e fisici. Possiamo quindi distinguere tre tipologie di fertilità:
- Fertilità chimica. Definita come capacità di fornire gli elementi della nutrizione minerale alle piante in forma disponibile ed in quantità bilanciate
- Fertilità biologica. Collegata all’attività delle popolazioni microbiche
- Fertilità fisica. Ossia la capacità di ospitare nel suolo un sistema di pori, aria, acqua ed apparati radicali
Differente è il concetto di concimazione: un concime migliora la fertilità chimica del suolo, ma l’impatto su quella biologica e su quella fisica è nullo. Ciò significa che la concimazione è un aspetto della fertilizzazione, quindi fertilizzazione e concimazione non sono sinonimi. Potremmo definire la sola concimazione come una fertilizzazione “incompleta”.
Anche lombrichi e microrganismi contribuiscono alla fertilità del suolo
I soliti noti… macroelementi, mesoelementi e microelementi!
Azoto, fosforo e potassio ovvero N, P e K è il celebre trittico della concimazione. Sono i cosiddetti “macroelementi”, elementi comunemente impiegati per sopperire alla carenza di sostanza nutritiva asportata durante la pratica di coltivazione o persa a causa di altri tipi di processo più o meno naturali (erosione, lisciviazione, dilavamento, ecc.). I mesoelementi (calcio, magnesio, zolfo, etc.) ed i microelementi o oligoelementi (come molibdeno, rame, ferro, manganese, boro, zinco, etc.) sono elementi contenuti nei fertilizzanti in quantità molto più limitate, ma che influenzano i processi biochimici delle piante.
Concimi tradizionali: chi più ne ha, più ne metta!
Con i concimi tradizionali si ricorre a continui reintegri data la natura temporanea della loro azione: ogni anno si aggiungono quantità sempre maggiori perché il terreno è stanco… Il rischio è la saturazione ed il conseguente blocco dei meccanismi biologici di assorbimento di queste sostanze. Inoltre, trattandosi di chimica di sintesi, queste sostanze si accumulano nel terreno ed il rischio che passino ad altri comparti ambientali è elevatissimo (inquinamento falde e corpi idrici, etc).
“Concime? Ne metto tanto così ottengo di più!” è il pensiero di molti agricoltori, ma non è così. Più concime significa che la pianta deve utilizzare più energia per l’assorbimento e la trasformazione degli elementi a scapito degli altri processi vitali.
Coltivare oggi: l’ENERGIA dalla Natura
Ovviamente, la sola presenza nel terreno dei classici concimi, non implica automaticamente la capacità di poterli assimilare: è necessaria una giusta componente microbica che trasformi gli elementi in molecole più semplici per renderle assimilabili dall’apparato radicale delle piante. Integrare un terreno “biologicamente morto” con micro-macroelementi sarebbe inutile (oltre che dannoso). Inoltre, le piante devono avere un apparato radicale in grado di svolgere adeguatamente le funzioni per cui è destinato.
Dunque, è meglio fertilizzare o concimare? La risposta viene da Madre Natura.
La fertilizzazione naturale
La fertilizzazione è un processo che già esiste in Natura. Non parliamo più di NPK ma di elementi minerali, acqua ed energia utile per i processi vitali. La fertilizzazione naturale è il processo attraverso il quale un sistema naturale (ad esempio un bosco) si alimenta, mentre in un sistema forzato, come la coltivazione di suolo ad uso agricolo, la nutrizione attuata con l’apporto di macroelementi, mesoelementi, microelementi porta alla rottura degli equilibri naturali.
Dunque, azoto, fosforo e potassio sono senza dubbio importanti per la pianta, ma facenti parte di un pensiero ormai superato. Bisogna iniziare a considerare (al più presto e seriamente) il concetto di energia e di come mantenere un ottimale stato energetico delle colture e, allo stesso tempo, bisogna mirare, ottenere e mantenere una condizione di equilibrio tra pianta, terreno ed ambiente.
BioAksxter®: Energia = Equilibrio
BioAksxter® è un fertilizzante di nuova generazione che, grazie alla sua innovativa tecnologia disinquinante, rappresenta di fatto l’evoluzione del concetto di fertilizzazione. Infatti, non si limita al semplice apporto di elementi differendo dunque dalla tradizionale concimazione in quanto riproduce i processi naturali di fertilizzazione. Mettendo a disposizione energia adatta al potenziamento del programma della pianta ed al riequilibrio microbiologico del terreno, lo rigenera portando al massimo la sua capacità produttiva.
BioAksxter® ristabilisce l’equilibrio del terreno compromesso dalle alterazioni chimiche, biologiche ed ambientali aumentandone la fertilità e migliorandone la struttura, ottimizzando le funzioni vitali delle piante, incrementando le autodifese naturali e consentendo di superare molteplici condizioni di stress.
Aiuto, non ce la faccio più!
Di tutti i prodotti per l’agricoltura, sia che si tratti di composti inorganici derivanti dalla chimica di sintesi o di composti organici derivanti dallo scarto delle lavorazioni, più o meno nocivi, più o meno inquinanti, non si tiene mai conto del dispendio di energia a carico del sistema suolo-pianta. Solitamente non si considera che, a differenza delle sostanze inorganiche, le sostanze organiche devono essere mineralizzate dalle piante prima di essere assorbite. Ed infine ecco che il terreno non digerisce, si satura e … “vomita”. Ecco che la pianta “non ce la fa più” soprattutto quando è già messa a dura prova dalle avversità climatiche e dall’inquinamento ambientale. Ecco perché nell’agricoltura odierna non è più sufficiente limitarsi a pianificare e gestire una coltura in termini di nutrizione e difesa e perché invece l’attenzione va posta in termini di equilibrio del sistema pianta-terreno e dell’ambiente.
L’equilibrio deve rimanere entro determinati limiti oltre i quali si instaurano le patologie e conseguentemente una dinamica di degrado irreversibile.
Qui si spiega la necessità di BioAksxter®, l’unica tecnologia in grado di apportare energia utile ai processi vitali: è la nuova frontiera delle formulazioni magnetiche che consente il passaggio dall’uso di sostanze più o meno inquinanti all’uso di sostanze nobili disinquinanti, basate appunto sull’energia.
Una semplificazione per l’agricoltore, ma anche fine di tortuosi calcoli agronomici e macchinazioni per stilare sterili piani di concimazione e di difesa. Basta sforzi inutili. Con le formulazioni magnetiche siamo tutti contenti e produciamo meglio, anche senza cambiare nulla. L’agronomo “al passo con i tempi” può finalmente analizzare l’azienda agricola monitorando l’andamento e la capacità produttiva delle colture principalmente valutando il rapporto fra le condizioni colturali necessarie e quelle attese.
Quando impiegare BioAksxter®?
Ogni quanto tempo fertilizzare? Si può concimare in estate? Serve concimare dopo la raccolta? … Sono domande che generalmente si fanno per i concimi tradizionali. Utilizzando invece BioAksxter®, la tecnologia dell’energia, le risposte a queste domande diventano semplici: la pianta ha sempre bisogno di energia per i processi vitali! Ovviamente ci sono delle fasi che richiedono più energia di altre, ma un apporto energetico durante tutto il ciclo vegetativo è necessario affinché la pianta possa affrontare anche le continue avversità a cui è soggetta e l’agroecosistema conservi il suo equilibrio.
Una pianta in equilibrio sa quando è il momento giusto per risvegliarsi in primavera e come farlo, sa quando fiorire, sa come far maturare i frutti, sa come difendersi… Cosa che invece non avviene con l’uso della chimica che blocca la reattività della pianta e la rende incapace di svolgere i suoi programmi.
Esempio di rapporto fra ciclo vegetativo e fabbisogno energetico strettamente correlato alle fasi fenologiche. Tale fabbisogno è soggetto a variazioni in base all’andamento climatico e/o allo stato sanitario della coltura.
Posso usare BioAksxter® con altri prodotti?
Certo! BioAksxter® può essere incluso nei piani di concimazione ed essere utilizzato in concomitanza con altri prodotti per l’agricoltura. Si tratta di una formulazione che è anche miscibile con qualsiasi altro prodotto, per cui si può impiegare assieme ad un altro concime e fare tranquillamente un’unica applicazione (risparmiando tempo e lavoro!). L’azione di BioAksxter® non influenza negativamente quella degli altri prodotti… anzi, l’impiego di BioAksxter® rende biodisponibili gli elementi accumulati nel tempo nel terreno.
BioAksxter® sostituisce gli altri concimi? Posso utilizzare soltanto BioAksxter®?
BioAksxter® si può definire un fertilizzante “completo” perché migliora tutti i tipi di fertilità e non solo quella chimica. BioAksxter® è il fertilizzante 3 in 1: concime, ammendante e correttivo.
In base alle variabili del caso (situazione agronomica, tipo di coltura, ciclo colturale, problematiche, etc.), l’agricoltore valuta e sceglie se utilizzare solamente BioAksxter®, se utilizzarlo in aggiunta ad altri prodotti, oppure se ridurre gli altri prodotti.
In ogni caso è sempre bene non apportare delle modifiche improvvise e radicali ai consueti piani di concimazione, perché le piante, si può dire, sono ormai “assuefatte”. Qualora si volesse ridurre l’impiego di altri concimi, con BioAksxter® è possibile iniziare a ridurre sin da subito del 30% gli altri prodotti e poi (anche in base alle condizioni delle colture) proseguire abbassando il dosaggio in maniera progressiva.
Lo stesso vale anche nei confronti dei trattamenti fitosanitari, il cui minor utilizzo è sempre più richiesto dai consumatori.
BioAksxter®: tecnologia dell’energia, tecnologia disinquinante