Conversione al Biologico: quando l’agricoltore diventa santo
Non basta la proposta di riduzione drastica dei fitosanitari per risolvere il problema dei residui nei prodotti agricoli, così come non basta la conversione al biologico per convincere gli agricoltori. Convincerli di cosa? Che loro, prima elevati ad emeriti produttori di cibo, ora rimangono i responsabili dell’inquinamento agricolo? O che loro, con la conversione al biologico, potrebbero diventare santi?
Mentre tra le maggior criticità campeggia l’uso dei pesticidi, ad agitare l’animo dell’agricoltore è la dibattuta scelta fra un biologico che limita le produzioni e il convenzionale che le disintegra.
Da quando i santi ci hanno abbandonato perché non sono più disposti ad intercedere per il miracolo di una sana agricoltura, da quando lo spirito demoniaco di Putin unisce il mondo a far man bassa, sembra che faccia ancora ben sperare la transizione ecologica, una sorta di greenwashing che assicura la nostra salute su questo pianeta.
A dire il vero, la soluzione ci sarebbe, ma la tengono nascosta da oltre 40 anni.
Intanto, si promettono i fondi agli agricoltori ora derubati persino nei loro campi (cornuti e mazziati diciamo noi in Italia, perché hanno subito il danno e la beffa) e si prospetta la rinascita dei mercati agricoli di vendita diretta ai consumatori, riservati agli imprenditori agricoli, con la sostenibilità delle produzioni alimentari; ma non è finita, nella nuova Europa pronta ad un salto in avanti (?) si staglia l’agricoltura resiliente, verde, digitale, con la produzione di cibo. C’è forse qualcosa che non sia sostenibile nell’andamento della filiera? Forse le trombe d’aria. Si diceva è tempo di mietitura, ora è il tempo che miete, con la falce del cambiamento climatico. Giunti a questo punto, far pulizia è il compito di Madre Natura ed agli agricoltori non resta che festeggiare, con o senza zucche, del resto siamo prossimi ad Halloween. Bisogna soddisfare gli standard, ma anche prevenire l’aggravarsi della crisi: scherzetto o dolcetto?
Cosa propone la Dura Lex riguardo ai prodotti agricoli nei nuovi scenari mondiali? La conversione al biologico? Che non sia la santità, perché quella gli agricoltori già ce l’hanno.