Come risolvere la fusariosi e altre malattie fungine
L’agronomo e l’agricoltore entrarono in campo. Uno disse all’altro: - Fusarium! E l’altro rispose: Fu… sarium e lo è ancora.
Si sa, la lotta ai funghi patogeni non finisce mai. Almeno fino a quando non si decida di usare BioAksxter®. Non è un agrofarmaco, non ha un principio attivo, non è un prodotto specifico, però agisce. Sviluppa un’azione antifungina che avviene ricostituendo gli equilibri del sistema pianta-suolo.
Ora vi raccontiamo tutto, anche dell’agricoltore Mario e dell’agronomo Piero.
Che cos’è effettivamente ‘sto Fusarium?
Mario, l’agricoltore, chiese: - Cos’è effettivamente ‘sto Fusarium?
Piero, l’agronomo, spiegò: - Quello del Fusarium è un genere di fungo capace di compromettere molte colture generando marciumi e muffe...
Non ci capisco più niente … Io i funghi me li mangio e tu mi dici che invece i funghi mangiano le colture – sbottò Mario.
I funghi sono miceti – proseguì Piero.
Mario: Ah, non cagnolini? E che razza di miceti? Miagolano? Graffiano? Ammazza ‘sti miceti… e dimme, invece l’Armillaria non è un fungo pure quella, e se magna. E pure me magna le radici delle piante.
Piero: Sì, i miceti possono essere virulenti e generare appunto una fusariosi ossia un’infezione da Fusarium. Sino a compromettere il sistema immunitario del vegetale.
Mario: Pure la mi’ povera nonna ciaveva ‘na micosi. N’amico si. Era così amico che c’è morta assieme. Er medico me disse che s’era creata ‘na lesione polmonare. Mannaggia, i vegetali non ciànno i polmoni … o sì?
Piero: Non si scherza, una micosi da Aspergillus, un genere di Fusarium che colpisce il grano nei silos, sintetizza una quantità di tossine pericolosissime. Le aflatossine.
Mario: Ah perciò i polmoni de mi’ nonna , con le tossine… A me, che me sta’ a dà? Guarda ‘sto campo, è ‘na disperazione.
Piero: Il fusarium cresce nel sistema vascolare della pianta raggiungendo anche l’apice: marciume del colletto, ingiallimento delle foglie, necrosi degli steli… Vedi, i funghi sono saprofiti, vivono nell’ambiente nutrendosi di sostanze ricavate da altri organismi, in questo caso vegetali. Quando superano la resistenza delle piante a certi livelli di infezione, ecco la fusariosi.
Mario: Saprofiti? Siam furiosi! Mo’ speriamo che non s’approfitti…
Piero: Non si approfitti chi?
Mario: L’agronomo, quello s’aprofitta sempre. E te pareva!
Cause delle malattie fungine e prevenzione del danno da Fusarium
Premesso che i funghi sono organismi “spazzini” e cioè intervengono dove ci sono residui colturali o altre sostanze decomposte, se ci troviamo di fronte ad una fusariosi significa che quel terreno ha una scarsa capacità di degradazione della sostanza organica. Ciò favorisce l’instaurarsi del patogeno (es. Fusarium oxysporum) che provoca la tracheomicosi o tracheofusariosi e che nel tempo risponde sempre meno agli interventi di disinfezione e all’utilizzo di prodotti specifici (fungicidi): come un criceto sulla ruota l’agricoltore si troverà a rincorrere gli equilibri perduti. Quando a mancare sono gli equilibri ci si trova sempre ed inevitabilmente davanti alle avversità. Ecco perché intervenendo sui terreni infetti da Fusarium con BioAksxter® equilibratore naturale di pianta e suolo si ripotenzia il programma naturale di autodepurazione partendo dal disinquinamento di terra-acqua-pianta-aria e favorendo la trasformazione delle sostanze decomposte in strutture organiche di assorbimento.
Nella prevenzione del danno da Fusarium, per evitare l’inoculo o il trasporto da un campo all’altro, per far fronte a serrati cicli produttivi, soprattutto quando sono scarse le possibilità di rotazione colturale, l’utilizzo di BioAksxter® è sicuramente fondamentale ed il modo migliore per prevenire le fusariosi. Anche perché, la rigenerazione delle cellule vegetali attraverso il ripotenziamento del programma della pianta evita l’impoverimento delle cellule causato invece da certe tecniche di miglioramento genetico pro cultivar resistenti al patogeno, ma al contempo deboli e poco longeve.
Risoluzione della fusariosi: esempi di trattamenti in serra
Nel 1° caso, si tratta di un’azienda bergamasca che ha deciso di utilizzare BioAksxter® con l’obbiettivo di rigenerare i terreni e risanarli dalle patologie, in particolar modo dal Fusarium.
Negli ultimi anni la malattia, largamente diffusa nell’areale orticolo, aveva reso la coltivazione delle insalate a cespo pressoché impossibile. Il ricorso alle fumigazioni, ripetuto più volte nell’arco dell’anno, conteneva la malattia solo per un ciclo di trapianti, mentre su quello successivo la perdita era del 50% anche con varietà definite resistenti. Nei mesi più caldi i danni erano anche maggiori causando in molti casi la perdita totale del raccolto.
Dopo tre mesi di coltivazione con BioAksxter® le migliorie sono state evidenti; nella coltivazione delle insalate a cespo è incrementata l’omogeneità, migliorata la consistenza della foglia, ridotto lo scarto dal 50% al 20% e aumentato il peso di 100 grammi per pianta.
Dopo un anno, i risultati determinati dall’utilizzo di BioAksxter® sono stati eclatanti sia nei confronti del Fusarium che di altre patologie come Bremia e Sclerotinia, con sensibile incremento delle rese e la semplificazione di nutrizione e difesa:
- il terreno è migliorato per struttura e capacità di degradazione della sostanza organica. Ciò ha permesso l’interramento in campo dei residui colturali, la riduzione di tempi e costi di lavorazione, l’ulteriore aumento dell’omogeneità dei raccolti;
- gli interventi di fumigazione sono stati fortemente ridotti e la comparsa del Fusarium si è limitata solo alle varietà più sensibili nei periodi di maggior criticità;
- la qualità dei prodotti agricoli è aumentata considerevolmente conferendo un sapore particolarmente dolce, una miglior consistenza e colorazione delle foglie, un’elevata conservabilità.
Nel 2° caso, si tratta di un’azienda nel Mantovano con problematiche sanitarie di Pythium, Sclerotinia e Fusarium su indivia riccia e scarola che nei precedenti cicli di coltivazione avevano ridotto la produzione del 60%.
Dopo circa un anno di trattamenti con BioAksxter® l’infezione da Fusarium risultava sotto controllo.
Su una varietà particolarmente sensibile, nonostante il 30% delle piante presentasse i sintomi evidenti del Fusarium, il decorso della malattia è stato fortemente rallentato, permettendo il completamento del ciclo produttivo e la raccolta di quasi tutti i cespi.
Dopo due anni di trattamento con BioAksxter® tutte le malattie che interessavano la coltivazione (Pythium, Sclerotinia, batteriosi e Fusarium) sono state completamente risolte. Non si sono più verificati ammanchi produttivi.
Un 3° caso è quello di un’azienda nel Veronese le cui colture di melone erano fortemente colpite da collasso delle piante imputato a Fusarium e Monosporascus che interessava il 40% delle piante, abbassando il raccolto autunnale da 240-270 qli/ettaro a 170 qli/ettaro e riducendo fortemente la concentrazione zuccherina ed il sapore.
Dopo un anno di trattamento con BioAksxter® la raccolta è stata soddisfacente, a differenza delle colture non trattate dove gran parte dei frutti è stata lasciata in campo per effetto del monosporascus.
Dopo due anni, le coltivazioni di melone presentavano un ottimo stato sanitario ed il suolo era completamente risanato.