Come fare l’orto biologico: tecniche di coltivazione
Cosa significa coltivare l’orto biologico?
Come fare l’orto biologico? Si dice che un orto è biologico se le coltivazioni sono ottenute senza l’uso di prodotti chimici, noi invece diciamo che lo è soltanto se il raccolto è sano ed effettivamente genuino. Seppur evitare l’impiego di veleni e altri prodotti di sintesi sia già una cosa importante, servono altre accortezze, soprattutto per rendere possibile la coltivazione e perché bio non può essere soltanto cielo, sole e terra come invece si vuol credere.
Bisogna dire che fare l’orto dovrebbe soddisfare il piacere di coltivare, ma purtroppo non solo le coltivazioni sono minacciate dall’inquinamento atmosferico e dalla contaminazione del suolo e dell’acqua, ci sono anche i cambiamenti climatici con eventi atmosferici decisamente sfavorevoli, prime fra tutte le brusche variazioni di temperatura causate dalla scomparsa delle stagioni.
Tempesta di grandine 2017
Allora, come coltivare l’orto biologico?
Pensare di fare l’orto biologico significa aver voglia di naturale, ossia cercare di coltivare in modo tale da rispettare la nostra salute ed il nostro ambiente. In tutti i casi è certo che dobbiamo riqualificare l’orto, cioè fare in modo che questo possa essere degno del termine bio, inteso come vita. Coltivare un orto sano per escludere l’orto tossico.
Pomodori coltivati con BioAksxter®
Certamente non sono solo le tecniche di coltivazione a rendere biologico un orto. Spazio, tempo e passione sono alla base di un ”ortista”, ma non bastano. Per rendere biologico un orto è necessario disinquinare il contesto ambientale in cui lo realizziamo e lo conduciamo. Non basta quindi fare l’orto sinergico piuttosto che l’orto biodinamico o cercare le consociazioni degli ortaggi, dobbiamo renderci conto di quell’invisibile perenne nevicata di inquinanti che attraverso terreno, acqua ed aria sono permanentemente presenti nel nostro orto.
Lo sa bene soprattutto chi coltiva l’orto in città, dove lo smog si deposita sulla superficie di frutta e ortaggi e, ancor peggio, penetra nel terreno rendendo nocivo quello che si mangia. Oggi è sempre più di moda coltivare pomodori, insalata e fragole sul terrazzo o in un pezzettino di terra ai margini delle strade o delle città, ma scordiamoci che sia biologico.
Quindi, non è possibile coltivare ortaggi salubri in città? Chi coltiva l’orto urbano sarà sempre deluso? Nossignori, c’è BioAksxter® il fertilizzante disinquinante che oltre al piacere di coltivare assicura prodotti agricoli privi di residui chimici e inquinanti, non solo all’agricoltore attento, ma anche all’hobbista che ama coltivare l’orto, la sua fonte di sapore e salute.
Ravanelli coltivati BioAksxter®
Fertilizzanti naturali per l’orto
Come dichiarato dal famoso divulgatore scientifico Prof. Mario Tozzi “BioAksxter® è un fertilizzante naturale di altissima resa, ma è soprattutto un prodotto che ha una filosofia di base completamente diversa da quella dei fertilizzanti chimici, che hanno prodotto disastri ecologici a scala globale. Si tratta di un prodotto speciale per chi coltiva, ma anche per chi produce cibo e, più in generale, per tutte le piante, comprese quelle dei parchi pubblici, delle ville o dei giardini privati, fino alle piante in vaso nel terrazzo di casa.
BioAksxter® è la rivoluzione dolce, perfettamente ecosostenibile, del presente e del futuro, che consente un incremento significativo della produttività, della potenzialità e delle caratteristiche generali di tutti i prodotti vegetali. In realtà non si tratta di un ammendante come gli altri o di un semplice concime, ma di qualcosa di più. Lo speciale tipo di produzione e gli oltre 100 elementi minerali in soluzione costituiscono una specie di elisir per il mondo vegetale. E non ci sono né pesticidi né alcun tipo di fertilizzante chimico, configurando il prodotto come perfettamente sostenibile dal punto di vista ambientale.”
Orto biologico tecniche di coltivazione
Quali sono le principali pratiche che solitamente si utilizzano in un orto biologico?
- Effettuare la rotazione delle colture
Per fare l’orto biologico è opportuno effettuare le rotazioni con piante di diversa famiglia botanica e di apparato radicale con differenti caratteristiche, fittonante, profondo o fascicolato. La rotazione o avvicendamento consiste nella variazione della specie coltivata nello stesso appezzamento, al fine di migliorare o mantenere la fertilità del terreno. - Praticare il sovescio
Per mantenere e migliorare il livello di sostanza organica di un suolo e, in altre parole, la sua fertilità è ampiamente consigliato l’impiego di colture da sovescio. Il sovescio consiste nell’interramento allo stato fresco di particolari colture erbacee seminate sul posto. Indubbiamente il sovescio di leguminose consente di ottenere i maggiori risultati in termini di arricchimento di azoto, ma generalmente l’erbaio misto è la scelta tecnica più corretta. Puoi trovare più informazioni sulla tecnica del sovescio in questi articoli: “E’ tempo di SOVESCIO: Cosa, Come, Quando e Perché?” e “Il sovescio invernale: dalla semina all’interramento. Quando e Come?” - Favorire le consociazioni vegetali
Favorire le consociazioni vegetali, ovvero gli abbinamenti tra le piante in modo da risaltarne le caratteristiche e migliorarne la qualità di vita e crescita. In un orto biologico, sulla stessa aiuola possiamo coltivare ortaggi che hanno diverse modalità e tempi di crescita, esigenze nutritive complementari e differente morfologia dell’apparato radicale e vegetativo. Le consociazioni vegetali sono un modo per creare sinergie tra due o più specie vegetali. Tanto più è alta la biodiversità in un ambiente, tanto più è elevato il suo equilibrio. Un ruolo particolare nelle consociazioni rivestono le erbe aromatiche ed alcune piante da fiore che svolgono azione protettiva delle piante ortive nei confronti dei parassiti. - Impiegare correttamente il letame
Il letame deve essere ben maturo prima di essere distribuito (almeno due anni) così si evitano marciumi in colture sensibili ed altre problematiche. E’ alquanto consigliabile impiegare letame proveniente da allevamenti biologici, onde evitare di apportare al terreno residui di antibiotici somministrati al bestiame compromettendo l’equilibrio microbiologico del terreno. - Non utilizzate diserbanti di sintesi nel vostro orto biologico
Per evitare le erbacce è possibile ricorrere alla tecnica della pacciamatura. La pacciamatura consiste nel ricoprire il terreno con uno strato di materiale inerte, organico o sintetico come paglia, corteccia, fibra di canapa, ghiaia, lapilli e teli plastici (preferibili i film in materiale biodegradabile con il vantaggio di non dover essere recuperati e smaltiti al termine del ciclo colturale).
Finocchio coltivato con BioAksxter®
I benefici della pacciamatura sono molteplici:
- impedisce la crescita delle erbe infestanti
- limita l’erosione del suolo per effetto della pioggia
- diminuisce l’evapotraspirazione del substrato, regolando umidità e fabbisogno irriguo
- contribuisce alla regolazione termica del terreno; in inverno impedisce che il terreno geli in profondità, in estate mantiene fresco e umido lo strato superficiale evitando lo sviluppo di marciumi
- Prevenire e ridurre le malattie delle piante con mezzi naturali
Con l’utilizzo del fertilizzante naturale BioAksxter® si aumentano le autodifese della pianta, si creano gli antagonisti dei patogeni semplificando la difesa. Inoltre, in seguito all’aumento della capacità di autodepurazione, si eliminano i residui chimici e le sostanze nocive. - Disinquinare il terreno dai residui chimici ed inquinanti.
L’orto, sia esso sul balcone, in un piccolo pezzo di terra sperduto o in un grande appezzamento per tutta la famiglia, sia esso sviluppato in orizzontale piuttosto che in verticale, bisogna sempre tener conto che per essere biologico, ossia per raccogliere ortaggi che siano effettivamente genuini, dobbiamo disinquinare il terreno, l’acqua e l’aria.La tecnologia di BioAksxter® rende effettivamente biologiche le coltivazioni nel nostro orto, infatti è l’unico prodotto in agricoltura capace di risolvere le problematiche relative all’inquinamento, disinquinando e bonificando i terreni e le falde acquifere nonché eliminando i residui chimici dai prodotti agricoli che diversamente finirebbero nelle nostre conserve, nei nostri piatti, ma soprattutto nel nostro organismo.