Coltivare limoni, coltivare un ribelle
Il giardino di limoni: un gioiello da custodire gelosamente
Per coltivare limoni occorrono specifici accorgimenti, una collocazione adatta e dovute cure. Lo sanno bene gli agricoltori del bacino del mediterraneo che hanno un legame speciale con le loro piante. Per molti di loro, infatti, le piante da frutto ed i limoni, in particolare, sono come delle gemme preziose da custodire negli angoli più nascosti dei propri giardini, negli anfratti più protetti, al riparo da intemperie e sguardi indiscreti.
Giardini e non orti, perché è proprio così che i contadini del sud chiamano i propri agrumeti. Piante di limone coltivate e curate non solo a mero scopo produttivo, per utilizzarne i frutti in cucina o gustarne il rinfrescante succo; il rapporto tra contadino ed i propri limoni non si esprime semplicemente con un io ti coltivo, tu mi dai i frutti; do ut des, come dicevano i latini. In realtà c’è ben altro… molto di più!
Coltivare i limoni
Prima di tutto, chi è il limone?
Il Limone (Citrus x limon) è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Rutacee, parente quindi di arance, mandarini e pompelmo.
Non si hanno molte certezze sulla sua storia; si tratta di una specie ibrida, nata dall’incrocio tra cedro e arancio amaro, da secoli è ormai considerata una specie autonoma che si riproduce per innesto e talea. Conosciuto già al tempo dei Romani (ma in forme ben diverse da come lo conosciamo oggi), la sua coltivazione si diffonderà solo dopo il X sec. DC a partire dalla Sicilia.
Fine dei dati certi, il resto è un mistero! A partire dalla sua origine (Persia o Cina … non si sa!), il comportamento, la fenologia… inquadrare il limone è un bel rompicapo. Il limone è un ribelle!
Molti tra i botanici più titolati hanno avuto un bel daffare nel tentativo di mettere ordine al più anarchico degli alberi da frutta, avulso ad ogni intento classificatorio e all’ordine produttivo che vorrebbe che con regolarità una pianta prima fiorisse e poi producesse frutti. Il limone nell’ordine della natura è l’eccezione rivoluzionaria che confonde i tempi ed i ruoli.
La rifiorenza del limone: le quattro stagioni dall’inebriante profumo degli agrumi
Carattere peculiare della pianta di limone è, infatti, la naturale attitudine di fiorire e fruttificare più volte nel corso dell’anno. Il Limone mostra la sua stranezza e generosità anche in questo; è in grado di sfoggiare, contemporaneamente e sulla stessa pianta, fiori e frutti.
La rifiorenza è indizio della natura tropicale del limone, così come la grande sensibilità alle basse temperature: i fiori si gelano, le foglie cadono, i frutti si deformano. La coltivazione del limone, ovunque tranne che nel clima più mite della costa mediterranea, ha bisogno di protezioni per poter sopravvivere e proteggersi dal freddo. Del resto, la bellezza e la generosità hanno bisogno di cure e chi coltiva limoni lo sa benissimo.
Le limonaie del Garda: è possibile coltivare i limoni anche al Nord
La coltivazione di limoni è molto apprezzata e curata dai contadini delle sponde occidentali del Lago di Garda che, pur di allevare limoni, hanno costruito per loro delle vere e proprie dimore.
Si tratta delle famose limonaie, strutture costituite da pilastri, disposti in fila e racchiusi da muraglie. Le limonaie del Garda, definite anche giardini-serra, si sviluppano su piani terrazzati e sfruttando l’effetto mitigante del lago, consentono di produrre limoni anche a queste latitudini. In inverno, si fissano assi e vetrate ai pilastri in modo da riparare le piante di limone dal freddo e assicurarsi la produzione per l’annata successiva.
La coltivazione di limoni al Sud: tradizioni e sapori
Andando verso sud, lungo la penisola, non sono più necessari tutti questi accorgimenti per la coltivazione di limoni. Sulla costiera amalfitana, lungo ripidi terrazzamenti, al sopraggiungere del freddo, si usa coprire gli agrumeti con le cosiddette pagliarelle ovvero teli di paglia sostenuti da pergolati appoggiati a lunghe spalliere di muri a secco.
Dalla Calabria in giù invece, i limoni possono vegetare liberi e senza bisogno di protezioni particolari: al massimo con la presenza di barriere frangivento verdi (lecci, olivi e cipressi); presenze quest’ultime molto gradite anche grazie al loro fondamentale ruolo ecologico di difesa e rifugio per insetti e avifauna utile.
Diverse fioriture, diverse varietà di limoni
Il lavoro di selezione operato dall’uomo nel corso dei secoli ha portato all’individuazione di molte varietà coltivate di limone: Monachello, Interdonato, Femminello Zagara Bianca, Femminello Siracusano, solo per citarne alcune.
Le caratteristiche varietali, oltre che gli stimoli ambientali (caldo, freddo, pioggia, etc.), incidono sulle fasi fenologiche della pianta, soprattutto sulla fioritura.
Abbiamo già detto che il limone è una specie rifiorente (in Sicilia si hanno anche 3-4 fioriture l’anno) ma la vera particolarità è che ogni fioritura genera frutti nettamente differenti i quali, per essere distinti, vengono indicati con diverse denominazioni.
La prima fioritura, che avviene da marzo a giugno, è quella più importante per quantità di fiori emessi e dà origine ai limoni “primofiore”, che maturano in settembre – ottobre, e ai limoni “invernali”, che maturano da novembre a maggio. La seconda fioritura, da giugno a fine luglio, porta alla produzione dei “bianchetti”, che maturano da marzo a maggio. La terza fioritura ha luogo da agosto ad ottobre; si ottiene spontaneamente o in seguito a pratiche di forzatura e dà origine ai famosi “verdelli” e ai “bastardi” che maturano nell’estate-autunno dell’anno seguente.
Il limone: generoso, sovversivo, senza regole
Questa è la dimostrazione di tanta generosità: praticamente tutto l’anno possiamo godere della presenza e dei benefici che questa pianta e i suoi frutti ci regalano. I limoni non mancano mai e non devono mancare; lo sa perfettamente il contadino avveduto che custodisce con cura il proprio limoneto e lo coltiva in modo naturale.
Una nota di sole splendente che illumina e nobilita i giardini… il Limone: generoso, sovversivo, senza regole, senza storia certa; ancora oggi, nell’era dell’agricoltura industriale, schematizzata, conformata e uniformata… un ribelle della natura!