AXS M31 la nuova costruzione ipogea
Non c’è nulla di scontato nella storia di AXS M31. Nemmeno il progetto della nuova costruzione ipogea che ha già preso forma.
L’ampliamento del settore ricerca e produzione del parco scientifico tecnologico della AXS M31 è come una speciale geode che sviluppandosi racchiude un prezioso universo.
Una struttura sostenibile rispettosa dell’ambiente? Un connubio tra paesaggio e architettura? Non solo, qui tutto è rivolto a preservare la vita.
Qualcuno scriveva nel 2007 “E’ un posto difficile da raggiungere, quasi fuori mano. Attraversiamo il paese delle sette ville… poi una curva a cent’ottanta gradi ci ribalta in un paesaggio incontaminato fatto di ruscelli e cascatelle, verde lussureggiante, rocce a picco, un’unica strada stretta con i muri a secco; in discesa per quattro chilometri poi, appena dopo un antico ponte romano, una salita nel bosco e un piccolo altipiano soleggiato si apre… appena sotto un coperchio di cielo.
La zona del Banale… chissà perché si chiama così, qui di banale non c’è proprio nulla, tutto appare invece così straordinario.
Ce lo conferma un uomo, come un’apparizione sul ciglio della strada, una figura uscita da un museo etnografico, la falce in mano, gli scarponi di cuoio consumato… Ci spiega: ban, feudo; heil sacro… feudo sacro.
A metà salita, appena sotto il Santuario della Madonna di Deggia, arriviamo al parco scientifico tecnologico della AXS M31 …”
Dodici anni fa stavamo realizzando la costruzione della serra sperimentale del settore ricerca e di questo ipogeo non c’era neanche il progetto, non c’era fisicamente, ma il suo campo magnetico sì. E’ vero, le cose prendono forma perché una sottile geometria le disegna, non certo per caso.
Perché non un capannone prefabbricato, sarebbe costato meno… – si interrogava il visitatore. Il silenzio del luogo parve rispondere “la forma delle cose si rivela a chi guarda, ma la sua geometria si rivela soltanto a chi vede”.