Asfissia radicale: cause, effetti, soluzione
Ristagno idrico, asfissia radicale e necrosi dei tessuti vegetali sono tre stress abiotici interconnessi che gli agricoltori sono chiamati a controllare.
Queste tre avversità di origine atmosferico-ambientale (piogge eccessive, scarso drenaggio del terreno, ma anche pratiche irrigue inadeguate) coinvolgono i processi di respirazione dei tessuti vegetali, in particolare quelli dell’apparato radicale.
Un eccesso di acqua nel suolo vicino alle radici della pianta, ossia il ristagno idrico, dà origine al fenomeno di asfissia radicale perché ne compromette la capacità di aerazione e ossigenazione fino a raggiungere la necrotizzazione dei tessuti e la morte della pianta.
In agricoltura, la valutazione dello stato di salute dell’apparato radicale ricade senz’altro sulle condizioni pedologiche e sul relativo equilibrio microbiologico del suolo. Ne sono prova le colture di orticole infestate da fusarium. Non sono da meno gli apparati radicali arborei colpiti dall’armillaria.
Abbiamo conosciuto degli agronomi pedologi che confidano nel metodo QBS-ar, basato sulla presenza di artropodi (es. collemboli, sinfili, acari ecc.) quali indicatori della qualità biologica del suolo e del grado di stabilità e funzionalità dell'ecosistema, anche in relazione all’inquinamento e alla biodiversità. Questa interessante tecnica di indagine, peraltro applicata anche su colture trattate con BioAksxter® a confronto con colture non trattate, pur avendo messo in evidenza “un netto aumento della biodiversità artropodica sia da un punto di vista quantitativo sia qualitativo”, ci pare comunque lontana dalle valutazioni di carattere energetico di cui necessitano lo stato di salute delle piante, la produttività delle colture e gli equilibri dell’ambiente.
La valutazione, infatti, non deve riguardare solamente il piano fisico, chimico e biologico a cui fa solitamente riferimento la conoscenza agronomica. Ci riferiamo in particolare al piano magnetico ed ai relativi fenomeni naturali dei quali, in difesa dei propri interessi anziché delle reali necessità, il sistema agricolo finge di non occuparsi.
Lo stato energetico di un sistema, di un organismo, di una pianta o delle sue parti (es. cellule, tessuti vegetali, ecc.) è strettamente dipendente dal campo magnetico terrestre; il pianeta, tutto ciò che vive sul pianeta, la materia stessa di cui ogni cosa è costituita dipendono dalle leggi della fisica subatomica, ossia dalle cariche magnetiche, che ne determinano forma e sostanza. Dovremmo iniziare a guardare in modo meno specialistico e più in profondità, mettendo in relazione la parte con il tutto. Una “De Divina Proportione” moderna, il “Pi greco” della nostra conoscenza.
Ripristino della funzionalità radicale
Si chiama formazione di radici da assi secondari o semplicemente crescita secondaria, il tentativo da parte della pianta di ripristinare la funzionalità radicale dopo aver subito un danneggiamento. La scienza agronomica si limita alla denominazione dell’evento attribuendolo ad un “senso innato della pianta”. Considera il piano fisico, chimico, biologico, ma non conosce il piano magnetico che programma la materia determinandone forma e sostanza.
Nel caso dell’asfissia radicale, il ripristino di condizioni favorevoli all’efficienza dell’apparato ipogeo dipende principalmente dalla capacità di riprogrammazione della pianta e solo secondariamente dal reintegro delle riserve nutrizionali. Non serve quindi somministrare sostanze stimolanti per la formazione di nuove radici. Produrremmo un comportamento forzato e una scarsa qualità del prodotto agricolo finale.
Insufficiente la somministrazione di un qualsiasi preparato che non sia in grado di alimentare energeticamente il piano magnetico preservando la programmatica primaria della pianta. In tal senso, i prodotti chimici lavorano sulla struttura materiale, sforzando la materia a discapito dell’energia. Dobbiamo considerare che il differenziamento cellulare (ad esempio nell’uva, della buccia o della polpa di un acino o di un graspo) è conseguente allo specifico programma di ogni singola parte.
La pianta, come il corpo umano, è una meravigliosa macchina alimentata da energie (energia solare, ma anche altre energie universali utilizzate nella fotosintesi clorofilliana) e quindi da flussi magnetici.
La formulazione magnetica che caratterizza i fertilizzanti BioAksxter® rende disponibili enormi quantitativi di energia indispensabile per lo svolgimento dei processi vitali di pianta e terreno. Agendo proprio sulla capacità di riprogrammazione dei vegetali, questa tecnologia dell’energia, come comprovato:
- influenza positivamente la capacità del suolo di trasferire l’acqua in esso contenuta favorendone l’accesso alle colture.
- Incrementa l’attività respiratoria dei microrganismi nel terreno favorendo anche gli scambi ossigenativi tra suolo ed atmosfera.
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