Agricoltura e sostenibilità: una risposta concreta
Sostenibilità in agricoltura. L’innovazione scientifica necessaria per il benessere economico, ambientale e sociale.
Agricoltura e sostenibilità alla luce dell’innovazione scientifica sono i temi su cui si è discusso lo scorso 30 novembre presso la Sala Conferenze Santuario Madre di Dio Incoronata a Foggia.
Temi fortemente interrelati e già da decenni al centro delle politiche planetarie: da un lato la necessità di produrre cibo per nutrire la popolazione mondiale, dall’altro quella di salvaguardare terra, acqua, aria e biodiversità.
Dal rapporto Brundtland
(Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo) del 1987 all’Agenda 21, fino ai Sustainable Development Goals di Rio+20 del 2012 il concetto di sviluppo sostenibile trova ampie declinazioni che ancora non combaciano con le esigenze di crescita. La consapevolezza verso i temi della salvaguardia ambientale ancora non riesce a mettere d’accordo le ragioni dell’economia, della giustizia sociale e della salute.
Il comparto agricolo ha una rilevanza sostanziale nella costruzione di questo equilibrio, ma necessita di segnare una discontinuità con quanto ancora è usualmente in atto. L’attuale sistema agricolo dipende prevalentemente dall’impiego di sostanze chimiche e combustibili fossili ed è ancorato a poche monocolture, continuando a produrre impatti negativi sui cambiamenti climatici, sulla salute di agricoltori e consumatori e sul mantenimento delle varietà delle specie animali e vegetali, incrinando irreversibilmente la ricchezza degli ecosistemi.
Le pratiche agricole intensive
Le pratiche agricole intensive sono responsabili del 25% delle emissioni di gas serra, impiegano il 70% delle risorse di acqua dolce, degradano il suolo privandolo della necessaria materia bio-organica (humus) destinandolo alla erosione e desertificazione (ogni anno 20 milioni di ettari non sono più utilizzabili per le coltivazioni e il pascolo e un terzo di questo tipo di terreni si desertifica).
Dal degrado ambientale al degrado sociale e culturale
Il cibo prodotto in questo modo è corrotto dalla presenza di residui di sostanze tossiche utilizzate come pesticidi, fitofarmaci e fertilizzanti, perdendo la sua funzione di nutrimento sano. Molto spesso il degrado ambientale generato dalla rincorsa allo sfruttamento estenuante della terra si accompagna al degrado sociale e culturale di quelle aree dove l’interesse principale diventa quello economico (e la provincia di Foggia è un teatro dove questo dramma si rappresenta da decenni).
In questo quadro molto complesso, intessuto sulle culture dell’umanità dai suoi esordi, siamo tutti chiamati ad esercitare attenzione e uno sforzo di comprensione, sia in qualità di consumatori che, soprattutto, di produttori.
Il futuro è già oggi
La vera sfida per il futuro è tracciare cammini che incrocino i saperi millenari con la ricerca scientifica consentendo di migliorare le produzioni sotto il profilo qualitativo e quantitativo, salvaguardando la salubrità dei cibi per tutti, del suolo e la salute degli agricoltori e dell’ambiente.
La ricerca oggi ha delle risposte che sono state presentate a Foggia dai referenti dell’azienda trentina AXS M31 che ha messo a punto una esclusiva formulazione nanostrutturata capace di ricostituire l’equilibrio fra terreno-pianta-aria, agendo come promotore bio-organico per il miglioramento del suolo: BioAksxter®.
BioAksxter® è stato introdotto in Puglia dai pionieri della Spartans, giovane azienda della provincia di Bari che ha la missione di costruire relazioni per una economia sostenibile. Così molti agricoltori di Capitanata che da quasi un anno utilizzano BioAksxter® hanno raccontato la loro esperienza ed i risultati che hanno ottenuto.
Si apre finalmente la strada per definire strumenti e indicatori per testare davvero cosa significa sostenibilità in agricoltura. Ciò che non si riesce a misurare difficilmente può essere gestito e le aziende agricole, quali gestori di ampie porzioni di territorio, spesso non hanno la percezione delle ricadute delle proprie attività sull’ambiente.
Avere la possibilità di parametrizzare e controllare i valori soglia di erosione del suolo, declino della sostanza organica, ecc. a livello aziendale/territoriale oltre cui non solo la produttività viene minacciata, ma l’intero agro-eco-sistema, avvia una vera rivoluzione e liberazione dalla chimica nociva e diventa una opportunità concreta per la sostenibilità in agricoltura.
Fonte: Ufficio Comunicazione Spartans srl