Agricoltore, vuoi essere pagato a dovere?
Qualità dei prodotti agricoli
Oggi l’agricoltore giustamente vuole che il suo lavoro sia ripagato mentre il consumatore non vuole più mangiare male. L’unica via di uscita è ottenere un prodotto agricolo di qualità superiore.
BioAksxter® dà all’agricoltore la possibilità di distinguersi sul mercato con residuo zero, maggiori proprietà nutrizionali e miglior stato sanitario.
I prodotti coltivati con BioAksxter® hanno già attirato l’attenzione di molte aziende interessate a prodotti biologici, a residuo zero. Le aziende di trasformazione e di commercializzazione sanno bene che bisogna partire dal campo per ottenere una qualità superiore al momento della vendita. Già dalla prossima campagna del pomodoro e dei peperoni ci sono aziende disposte a pagare un prezzo maggiore per avere un prodotto con migliori caratteristiche organolettiche ed a residuo zero coltivati con BioAksxter®. Un prodotto ecosostenibile per l’ambiente e la certezza di mangiare sano.
Già oggi con il pomodoro coltivato con BioAksxter® è possibile spuntare un prezzo maggiore grazie alle industrie di trasformazione alle quali interessa un prodotto sano e senza residui. Quando le conserviere sono disposte a pagare un +20% sul prezzo comunitario del convenzionale e fino ad un +30% sul biologico per il pomodoro da industria 2017 per chi segue il protocollo BioAksxter® a zero residui significa che queste aziende hanno fiducia ad investire su questa tecnologia ecosostenibile, tanto da anticipare soldi ai produttori agricoli. BioAksxter® realizza concretamente la rivoluzione dolce dell’agricoltura.
QUALITA’, QUANTITA’, REDDITO, ECOSOSTENIBILITA’ e TERRENI RIGENERATI, come dichiarato da una azienda agricola che per quasi 10 anni ha utilizzato BioAksxter® nella produzione in serra di insalata a cespo, pomodoro a grappolo, melanzana e cetriolo destinati alla grande distribuzione: “I terreni sono migliorati nella struttura e nella capacità di degradazione della sostanza organica, tanto da permettere l’interramento in loco dei residui colturali; il ricorso alle fumigazioni per il controllo delle malattie del terreno non è più stato necessario”.
A voi la scelta, cari agricoltori! C’è chi l’ha già fatta da tempo …
Per citare solo alcuni dei risultati ottenuti dagli agricoltori in settori diversi:
Coltivazione della rucola in serra
Rucola in serra nel salernitano. Il proprietario, che ha portato la produzione a 1kg/mq ed aumentato il numero dei tagli, è soddisfatto dei risultati ottenuti tanto da estendere l’uso del BioAksxter® a tutte le sue serre. Infatti commenta: “BioAksxter® mantiene le promesse, a differenza delle chiacchiere di periti agrari, spesso proprietari di farmacie agricole, che sparano sentenze senza conoscere il prodotto.”
Coltivazione della vite
“BioAksxter®? Un operaio invisibile che mi aiuta a tutelare le coltivazioni!”
Parole di un viticoltore trentino.
“In un’annata come quella del 2016 che si ricorda per la peronospora – sorridendo ci spiega – grazie all’impiego di BioAksxter® ho difeso efficacemente le mie viti solo con zolfo e rame (sono stati utilizzati complessivamente meno di 2,5 kg/ha di rame metallo) limitando gli interventi a 10 passaggi in fondovalle e da 5 a 8 in collina.”
Coltivazione di pomodori e melanzane
Il titolare di un’altra azienda agricola nel veronese si dichiara pienamente soddisfatto per i risultati raggiunti: “Ora riesco a coltivare liberamente, senza l’uso di prodotti chimici fumiganti! Con l’impiego di BioAksxter® si sono riconfermati l’ottimo stato sanitario di tutte le colture e l’assenza di nematodi; il raccolto di pomodoro ha superato 900 quintali per ettaro e quello della melanzana in serra 1300 quintali per ettaro.”
Coltivazione di ortaggi invernali
Alcune aziende agricole pugliesi che hanno impiegato BioAksxter® nella coltivazione di ortaggi invernali con grande soddisfazione hanno dichiarato: “Sul mercato non ci sono più finocchi, ma dai nostri campi ecco che arrivano intere partite perfette. Dopo 8 gelate e 2 nevicate! Si ottiene inoltre una pezzatura maggiore, variabile da zona a zona, mediamente intorno al 1 kg ed i finocchi vengono sfogliati a 2 foglie anziché a 4. Inoltre, abbiamo smesso di utilizzare l’acido citrico, perché il finocchio non si ossida, non diventa scuro.”
Coltivazione dell’albicocco
Per un’altra azienda agricola biologica specializzata nella coltivazione dell’albicocco, realtà di riferimento per le elevate qualità organolettiche e la conservabilità delle albicocche, l’impiego di BioAksxter® si è tradotto in un reddito concreto: “La produzione ha raggiunto i 250 qli per ettaro con punte di 300 qli/ettaro anche in impianti di 25 anni, quella di pere williams è stata di 250 qli/ettaro e quella di melo, varietà golden, florina e pinova è stata di circa 500 qli/ettaro. Anche sulle tipologie modenesi si è riscontrata una maggior pezzatura dei frutti, quantificata mediamente in un 10% con punte del 25%, il cui calibro medio è aumentato da 20 mm a 25-26 mm”.
Ringraziamo tutti quelli che hanno contribuito alla trasmissione dei dati