Abbattimento residui fosfiti: Fosetil alluminio in biologico e convenzionale
Tra i tanti problemi che riguardano la qualità e la sicurezza alimentare, a preoccupare principalmente il comparto agricolo, è il tema dell’emergenza dei residui fosfiti negli ortofrutticoli biologici.
Spesso veniamo contattati da agricoltori che hanno utilizzato prodotti a base di fosfiti per anni prima di passare in regime biologico e che ora, sottoposti a controlli, si vedono respingere le forniture e togliere la certificazione.
Caratteristiche e proprietà dei fosfiti. Cause della permanenza nel terreno e nei prodotti agricoli
Cosa sono i fosfiti? I fosfiti sono sali dell’acido fosforico e fosforoso utilizzati in agricoltura come concimi fogliari per il loro contenuto di fosforo e potassio. Hanno anche un’azione secondaria di difesa, come nel caso del fosfito di potassio utilizzato contro la peronospora della vite.
Peronospora della vite
La permanenza dei fosfiti nelle colture e nei prodotti agricoli è dovuta a:
- Inibizione dei processi metabolici per mancata reattività della pianta e incapacità di smaltire sia gli accumuli di sostanze nutrienti e fitosanitari immessi nelle specifiche pratiche di coltivazione sia gli agenti inquinanti ambientali
- Utilizzo di materie prime inquinate da fosfiti utilizzate nella produzione di concimi (es. letame ed alghe)
- Uso illecito di prodotti per la difesa, quali i più noti fosetil-alluminio e fosfonato di potassio non ammessi in agricoltura biologica.
- Effetti di deriva
Residui fosfiti: fosetil alluminio, fosfonato di potassio e fosfiti di potassio
Paradossalmente l’utilizzo in agricoltura biologica di fosfiti di potassio, fosetyl-alluminio e fosfonato di potassio non è consentito, tuttavia è possibile impiegare concimi a base di alghe, i quali possono comunque comportare la presenza di fosfiti nelle analisi.
Infatti, secondo la normativa vigente i residui fosfiti sono espressi soltanto come Fosetyl, anche se in realtà il valore deriva dalla somma di Fosetyl, acido fosfonico (o fosforoso) e loro sali.
Esempio di analisi residuali di fosetil alluminio
Residui fosfiti: limiti di legge
Per quanto riguarda i limiti di legge, in agricoltura biologica i residui fosfiti ovviamente devono essere zero. Invece, bisogna dirlo, chi fa agricoltura convenzionale (dove l’utilizzo di Fosetil è consentito) può anche permettersi di intossicare la gente! Infatti i limiti fissati (LMR – livelli massimi di residui) sono decisamente elevati e quindi facilmente rispettabili.
Ne citiamo alcuni, tratti dal Regolamento UE 2019/552 della commissione del 4 aprile 2019:
- patate 40 mg/Kg,
- agrumi, spinaci ed erbe aromatiche 75 mg/Kg
- uve, fragole, pomodori, melanzane e zucchine 100 mg/Kg
- kiwi, pomacee 150 mg/Kg
- lattughe e lamponi 300 mg/Kg
- zenzero e curcuma, tanto di moda, 400 mg/Kg
- infine, per rilassarvi, camomilla e infusi vari a 500 mg/Kg
Fosfiti in agricoltura: limiti consentiti per il residuo di Fosetyl
Fosetil Alluminio è un fungicida sistemico ad ampio spettro, introdotto ancora 40 anni fa su diverse colture e in molti paesi. Inizialmente i limiti dei residui fosfiti consentiti erano decisamente inferiori rispetto a quelli odierni, quindi per affrontare la problematica tossicologica di queste molecole chimiche si è “ben” pensato di aumentarne i limiti ammessi, invece di trovare una efficace modalità risolutiva.
Kiwi coltivati con BioAksxter®: ZERO RESIDUO
Successivamente i limiti consentiti per il residuo di Fosetyl nella coltivazione del kiwi sono passati da 2 mg/Kg a 150 mg/Kg.
Anche se dal 2015 la regolamentazione dei prodotti fitosanitari è diventata sempre più astringente per quanto riguarda il numero di principi attivi, eliminandone oltre 800, allo stesso tempo si è continuato ad elevare i limiti di quelli rimasti, come appunto nel caso del Fosetyl.
Case history sull’abbattimento dei fosfiti con BioAksxter®: Azienda agricola B.C. di Faenza, Ravenna (Fosetil alluminio nelle coltivazioni di kiwi)
Nel 2012 l’azienda agricola B.C. di Faenza, in provincia di Ravenna, ci contattò per risolvere la problematica dei residui di Fosetil alluminio nelle sue coltivazioni di kiwi. Nello specifico il problema interessava due appezzamenti: uno di 4,6 ettari di kiwi Hayward e Jin Tao e uno di 1 ettaro di kiwi Summer 3373 e Soreli. Le analisi effettuate nel mese di agosto rilevavano la presenza, ben oltre i limiti consentiti, di residui di Fosetyl-Al.
In vista di un raccolto ormai prossimo, rispettivamente dopo circa 50 gg. e dopo circa 30 gg., l’azienda decise di ricorrere all’utilizzo di BioAksxter® per abbattere i residui di Fosetyl alluminio e quindi poter commercializzare i kiwi, evitando così un enorme danno economico.
Le analisi svolte al momento della raccolta hanno evidenziato un drastico calo dei residui di Fosetyl-Al su tutte le varietà coltivate, rientrando nei limiti di legge (2 mg/Kg nel 2012).
I trattamenti con BioAksxter®, seppur limitati alla fase conclusiva del ciclo colturale, sono stati in grado di eliminare fino al 91,8% dei residui di Fosetyl-Al:
Sintesi delle analisi effettuate prima e dopo i trattamenti con BioAksxter®
Abbattimento dei residui di Fosetyl-Al in seguito ai trattamenti con BioAksxter®
L’ottenimento di tali risultati in un arco di tempo così limitato è stato possibile grazie alla cadenza ravvicinata degli interventi ed ai dosaggi di BioAksxter® maggiorati rispetto alle dosi minime consigliate.
Abbattimento fosfiti. Residuo zero: come ottenerlo?
Per l’abbattimento dei residui fosfiti è fondamentale impiegare regolarmente BioAksxter® durante tutto il ciclo vegetativo, in quanto i trattamenti prolungati nel tempo consentono di potenziare il naturale processo di depurazione della pianta e del terreno, permettendo la degradazione dei residui nei prodotti agricoli.
E’ da notare che l’impiego del fertilizzante disinquinante BioAksxter® durante tutto il ciclo vegetativo alle dosi ordinarie consente di eliminare completamente i residui e limita l’investimento dell’agricoltore.
Kiwi coltivati con BioAksxter®: residuo zero
Emergenza fosfiti: non solo controlli…
Ci auguriamo che nel caos della regolamentazione, le strategie correttive dell’emergenza fosfiti proposte dal Mipaaft per proteggere sia i coltivatori biologici che i consumatori, vengano orientate intelligentemente. Infatti, non è lodevole per nessuno creare due fasce di consumatori: quelli che possono anche morire prima (agricoltura convenzionale) e quelli … un po’ dopo (agricoltura biologica). Diciamo “un po’ dopo” perché questo avverrà, finché la situazione nei termini di qualità e di sicurezza alimentare non sarà effettivamente risolta.
E lo sarà solamente attraverso un serio programma di disinquinamento che preveda l’introduzione nei prodotti per l’agricoltura di una vera tecnologia disinquinante.
Cliccando di seguito “Download completo” puoi scaricare la relazione tecnica in formato .pdf completa di analisi di laboratorio.